Sulla falsariga del famoso film di Alan Parker girato nel 1978 – neppure fosse un prigioniero politico – anche con l’aiuto dell’ambasciata italiana, Andrea Stramaccioni ha lasciato di notte Teheran per tornare in patria nascosto su un aereo privato diretto a Istanbul. L’ex tecnico di Inter e Udinese, poi passato sulla panchina dell’Esteghlal F.C., squadra di vertice nel campionato iraniano, ha atteso che la Fifa gli desse ragione per annunciare la risoluzione unilaterale del contratto per giusta causa, poiché la società non lo pagava da mesi.

L’annuncio, per prudenza diffuso da Stramaccioni dopo avere rimesso piede in Europa, ha scatenato l’ira dei tifosi, che sono scesi in piazza e hanno fatto irruzione nella sede della squadra. Così, dopo le proteste per il caro benzina, il governo di Teheran si è trovato a dover gestire un’altra crisi politica, meno grave ma comunque rumorosa e difficile da controllare. L’Esteghlal, che oltre al primo posto nella Persian Gulf Cup ha raggiunto i quarti di finale della coppa d’Iran, è di proprietà dello Stato. Centinaia di fan inferociti si sono radunate intorno al palazzo del ministro dello Sport, accusato di essere tifoso della squadra rivale.

Lo stesso ministro ha chiesto al vice ministro degli Esteri di mettere in contatto l’ambasciatore italiano per favorire il ritorno in panchina di Stramaccioni. Contatti che evidentemente sono andati a vuoto. Le prime avvisaglie che il rapporto con la dirigenza non sarebbe stato facile, il tecnico romano le aveva avute a fine agosto, quando la società licenziò gli interpreti, rendendo impossibile la comunicazione tra il mister e i giocatori. Poi il divieto di espatriare in settembre durante la pausa per l’impegno delle Nazionali. Infatti, gli fu impedito di tornate in Italia a causa  del mancato rinnovo del visto. Infine, il non versamento dello stipendio, giustificato con la difficoltà di fare versamenti all’estero per un Paese sotto embargo.

Il tecnico molto amareggiato non voleva finisse così, mentre al suo rientro a Roma ha potuto riabbracciare la famiglia che era già riuscita a rientrare in Italia. Come ha dichiarato Stramaccioni l’affetto della gente di Teheran gli rimarrà nel cuore. Purtroppo, trattandosi di una società sportiva statale, la situazione è sicuramente diventata anche politica. Per placare gli animi ha inoltre dichiarato che tra qualche anno sarebbe anche pronto a tornare in Iran, sempre che la situazione si sanasse dal punto di vista legale. 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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