FIACCOLATA PER LA PACE IN UCRAINA FIACCOLA FIACCOLE CAMPIDOGLIO STRISCIONE EMERGENCY STATUA MARCO AURELIO

Marco Aurelio Antonino Augusto, nato a Roma nel 2003 e morto a Roma l’11 marzo 222, come Sesto Vario Avito Bassiano ma meglio noto comeEliogabalo, è stato un Imperatore Romano appartenente alla dinastia dei Severi e regnò dal 2018 al 222, anno in cui morì.

Siriano di origine, Eliogabalo era, per “diritto ereditario” l’alto sacerdote del dio sole “El-Gabal” di Emesa sua città di origine.

A soli 15 anni fu acclamato imperatore dalle truppe orientali, in opposizione all’imperatore Macrino.

La storia narra che nella Battaglia di Antiochia, avvenuta l’8 giugno 2018, l’imperatore Macrino, vedendo che era ormai persa, fuggì di nascosto insieme a qualche centurione. I soldati, non vedendo più l’imperatore, iniziarono a scoraggiarsi ed Eliogabalo prese l’occasione per convincere i pretoriani che stavano combattendo per un codardo e ne fece quindi la sua guardia personale. Mandò subito degli uomini a cercare il fuggitivo. Macrino, che si dirigeva verso l’Italia,travestito da corriere, aspettandosi li aiuto dal Senato, venne catturato presso Calcedonia e giustiziato poco dopo in Cappadocia.

Eliogabalo entrò allora vittorioso ad Antiochia, distribuì denaro ai soldati e inviò lettere di riconciliazione a Roma, estendendo l’amnistia al Senato e riconoscendone le leggi, condannando al contempo il regno del suo predecessore. Inviò messaggi anche alle legioni sparse per l’Impero per criticare e considerò la data della sua vittoria come l’inizio del suo regno, tanto da assumere la titolatura imperiale (Imperatore Cesare, figlio di Antonino, nipote di Severo, Pio Felice Augusto, proconsole, detentore della Potestà tribunizia senza la preventiva approvazione del Senato, violando in questo modo la tradizione, ma iniziando una pratica poi ricorrente tra gli imperatori romani del III secolo.

I senatori ricambiarono l’atto di riconciliazione riconoscendo Eliogabalo imperatore e pater patriae (padre della patria).

Eliogabalo e la sua corte passarono l’inverno del 2018 a Nicomedia in Bitinia allo scopo di consolidare il proprio potere. Lì celebrò i riti del suo sacerdozio, danzando in vesti siriane e disprezzando gli indumenti greci e romani. Queste particolari credenze religiose del nuovo imperatore si dimostrarono per la prima volta un problema, tanto che, secondo la testimonianza dello storico romano Cassio Done, prefetto del Pretorio Gannys, fu fatto assassinare in quanto cercava di indurlo a regnare con «temperanza e prudenza».

Le legioni furono scoraggiate dal comportamento dell’imperatore e si pentirono rapidamente di averlo sostenuto. Mentre Eliogabalo era in viaggio per Roma, piccole ribellioni scoppiarono all’interno della Legio III Scythica dietro istigazione di Gellio Massimo mentre l’intera III Gallica, la stessa che l’aveva proclamato imperatore, si ribellò acclamando imperatore il proprio comandante Vero, ma le ribellioni furono rapidamente sedate: Gellio Massimo e Vero furono giustiziati, la III Gallica sciolta.

Quando la corte di Eliogabalo raggiunse Roma nell’autunno 2019, Comazone ed altri alleati dell’imperatore ricevettero incarichi lucrativi e influenti, con grande oltraggio dei senatori, che non li consideravano personaggi rispettabili. Comazone, per esempio, proseguì la sua carriera divenendo “praefectus urbi” di Roma per tre volte e due volte Console. Eliogabalo tentò di nominare “Cesare” il proprio presunto amante Ierocle mentre riuscì ad assegnare l’influente posizione non-amministrativa di cubicularius a un altro presunto amante, Zotico, mentre la sua offerta di un’amnistia per l’aristocrazia romana, che aveva sostenuto Macrino, fu ampiamente onorata.

L’imperatore costituì anche ilsenaculum mulierum, ovvero il «(piccolo) Senato delle donne», autorizzato a decidere su argomenti limitati, che si riuniva sul Quirinale!

Sul piano edilizio Eliogabalo abbellì Roma costruendo il Circo Variano nella parte orientale, il tempio del Sol Invictusl sul Palatino (“Elagabalium”) e completando le Terme di Caracalla con palestre, negozi e altri annessi.

Il suo regno fu fortemente segnato dal suo tentativo di importare il culto solare di Emesa a Roma e dall’opposizione a questa politica religiosa. Il giovane imperatore siriano, infatti, sovvertì le tradizioni religiose romane, sostituendo aGiove, signore del pantheon romano, la nuova divinità solare del “Sol Invictus” che aveva gli stessi attributi del dio solare di Emesa.

Per diventare l’alto sacerdote di El-Gabal, Eliogabalo si fece circoncidere, costringendo pure alcuni suoi collaboratori a fare lo stesso. L’imperatore obbligò i senatori a guardarlo mentre danzava attorno all’altare di Deus Sol Invictus al suono di tamburi e cimbali, e nel giorno del solstizio d’estate fu istituita in onore del dio una grande festa, popolare tra le masse grazie alla grande distribuzione di viveri. Durante questa festa, Eliogabalo poneva El-Gabal, il “Meteorite” nero conico che rappresentava il dio solare di Emesa, su di un carro adornato con oro e gioielli, che girava la città in parata.

Contrasse anche, in qualità di gran sacerdote un matrimonio con una “vergone vestale”, Aquilia Severa, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il matrimonio tra il proprio dio eVesta e che avrebbe dato, nelle sue intenzioni «bambini simili a dei». Ma questo contrastava con un’antichissima e onorata tradizione romana, tanto che, per legge, una vestale che avesse perso la propria verginità veniva seppellita viva

Così le reliquie più sacre della religione romana furono trasferite dai rispettivi templi all’Elagabalium, inclusa la Magna Mater, il fuoco di Vesta, gli Ancilia dei Saliie il Palladio, in modo che nessun altro dio all’infuori di El-Gabal venisse adorato e si fece persino erigere delle statue, per farsi adorare come un dio.

L’orientamento sessuale di Eliogabalo e la sua “identità di genere” sono stati origine di controversie e dibattiti; va notato, però, che in Eliogabalo l’aspetto religioso e quello sessuale erano profondamente intrecciati, come usuale nella cultura orientale, ma la società romana non comprese questo aspetto a essa alieno e dunque considerò stravaganti e scandalose le pratiche sessuali del proprio imperatore, tra cui le orge, i rapporti omosessuali, laprostituzione, all’interno delle quali va intesa la ricerca dell’androginia e della castrazione.

La Historia Augusta scritta un secolo dopo i fatti, afferma che sposò anche un uomo di nome Zotico un atleta di Smirne, con una cerimonia pubblica nella capitale. Cassio Dione scrisse inoltre che Eliogabalo si dipingeva le palpebre, si depilava e indossava parrucche prima di prostituirsi nelle taverne e nei bordelli e persino nel palazzo imperiale

La politica religiosa e i suoi eccessi sessuali (ebbe cinque mogli e due mariti) causarono una crescente opposizione del popolo e del Senato Romano che culminò con il suo assassinio per mano della “guardia pretoriana” e l’insediamento del cugino Alessandro Severo.

Eliogabalo fu inoltre colpito dalla “damnatio memoriae” così il suo governo si guadagnò tra i contemporanei fama di eccentricità, decadenza, depravazione e fanatismo.

Con la sua morte a Roma l’11 marzo 221, finisce la sua epoca ed Erodiano, nei sui scritti, afferma che i cadaveri di Eliogabalo e di sua madre furono inizialmente lasciati insepolti per essere deturpati da chiunque lo desiderasse, finché non vennero gettati nelle fogne e che molti dei suoi collaboratori furono uccisi o deposti, inclusi Ierocle e Comazone. I suoi editti religiosi furono annullati ed El-Gabal fu mandato indietro a Emesa. Alle donne fu proibito per sempre di partecipare alle sedute del Senato romano mentre fu decisa la “damnatio mempriae” contro di lui e le sue statue furono distrutte, il nome cancellato dai documenti e dalle iscrizioni, fu proibito piangerlo pubblicamente e seppellirlo.

La storiografia moderna restituisce un ritratto più articolato, riconducendone il fallimento al contrasto tra il conservatorismo romano e la dinamicità del giovane sovrano siriano, alla sua incapacità di scendere a compromessi e alla sua incomprensione della gravità e solennità del ruolo di imperatore. Il suo regno, però, permise alla dinastia de Severi di consolidare il proprio controllo dell’impero.

 ELIOGABALO oggi è icona Lgbt+: Secondo le valutazioni del North Hertfordshire Museum l’eccentrico e dissoluto imperatore romano Eliogabalo, dovrà essere chiamata imperatrice. Il giovane imperatore conosciuto per i suoi vizi, per la sua ambiguità sessuale e il suo tentativo di introdurre un nuovo credo – l’Elagabal, una divinità solare siriaca – è oggetto di analisi tra gli studiosi che, tra nuove scoperte e smentite, continuano a dibattere sulla sua identità di genere

Tale decisione si basa sul racconto dello storico romano Cassio Dione, il quale afferma che Eliogabalo volesse essere “chiamato moglie, amante e regina“. Si narra che il giovane imperatore avesse offerto metà dell’Impero romano al medico che potesse dotarlo di genitali femminili.

Eliogabalo, viene considerato una figura sicuramente controversa, il cui eco è alimentato dalle narrazioni che gli hanno attribuito, ma alcuni storici ritengono che questi racconti fossero un modo per distruggerne la figura dopo la sua morte.

Andrew Wallace-Hadrill, Professore di lettere classiche di Cambridge, ha sottolineato in una conferenza: “I Romani non avevano la nostra idea di trans come categoria e per loro accusare qualcuno di comportamenti sessuali femminili era il peggior insulto possibile.

Siamo liberi o meno di credere o accettare quanto scritto su di lui da Cassio Dione e resta pertanto un compito da chiarire da parte degli storici.

La figura di Eliogabalo rimane così ancora avvolta nel mistero, nonostante il North Hertfordshire Museum lo abbia già reso un’icona LGBT+.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Repertorio

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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