Il Presidente Sergio Mattarella con Giuseppe de Vergottini, Presidente di FederEsuli, in occasione della Celebrazione del Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’Esodo Giuliano-Dalmata

ll “Giorno del Ricordo” è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda una delle pagine più dolorose della vita del nostro paese: la tragedia delle Foibe – nelle quali i partigiani comunisti fedeli a Tito gettarono, tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani – e il dramma degli esuli istriano-dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, seguita alla sconfitta dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

Le foibe sono insenature naturali formate da grandi caverne verticali presenti in Istria e Friuli Venezia Giulia. Veri e propri inghiottitoi naturali, molto diffusi nelle zone carsiche: la cavità si restringe scendendo in profondità per poi chiudersi e riallargarsi in un bacino, una forma che rende difficile la risalita e i soccorsi. Gli eccidi delle foibe commessi dai partigiani jugoslavi vedevano le vittime spesso gettate vive in queste cavità.

La data del 10 febbraio, istituita con legge n.92 il 30 marzo 2004, non è casuale. Infatti proprio il 10 febbraio 1947 furono firmati i trattati di Pace a Parigi con il quale si assegnavano l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia. I territori in questione erano stati assegnati all’Italia con il Patto di Londra, mentre la Dalmazia venne annessa a seguito dell’invasione nazista in Jugoslavia.

Con il ritorno di questi territori alla Jugoslavia, ebbe inizio una rappresaglia feroce che colpì molti cittadini italiani innocenti, ritenuti implicitamente colpevoli di aver vissuto sotto il regime fascista. Fino a configurare quella che oggi gli storici descrivono come una vera e propria pulizia etnica: prigionia, campi di lavoro forzato e morte nelle foibe coinvolsero fra le 4.000 e le 5.000 persone, secondo una stima ancora approssimativa, comprese le salme recuperate e quelle stimate nonché, oltre a quanti furono infoibati, i molti che morirono nei campi di concentramento jugoslavi. Molti riuscirono a fuggire: un esodo di massa che coinvolse tra le 250mila e 350mila persone tra il 1945 e il 1956.

Segnaliamo un appuntamento televisivo previsto il 10 febbraio alle ore 11: a cura di Rai Parlamento, andrà in onda, in diretta da Montecitorio, la “Celebrazione del Giorno del Ricordo” , alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e del Presidente della Camera Roberto Fico.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Imagoeconomica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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