Bankitalia Luigi Federico Signorini

Dopo il giudizio di Standard and Poors di venerdì scorso, anche l’agenzia di rating Fitch non si sbilancia sullo stato dell’economia italiana, il rating resta invariato: tripla B e un outlook stabile, ma la debolezza della crescita in questo e nel prossimo anno, +0,9% e +1% rispettivamente, non consentono di essere troppo ottimisti.

É una conferma che sul piano macroeconomico il tempo volge ad un periodo di sacrifici per gli italiani: nonostante l’economia sia sufficientemente ampia e diversificata, la produzione dell’industria arretra, i tassi sui prestiti e sui mutui restano alti e il debito pubblico rimane un fardello incolmabile, “fonte di vulnerabilità – secondo il direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini – della nostra economia” e in discesa “solo marginale” nei prossimi anni. L’Istat parla di “prospettive incerte”. Mutui e prestiti – spiega Bankitalia – continuano a calare per le famiglie (-0,9%) e le imprese (-6,7%). E gli artigiani della Cna si dicono preoccupatissimi per la stretta sul credito.

Fitch non dimentica certo di ricordare che la politica di bilancio italiana sta mostrando importanti segnali di allentamento, con la manovra ancora da approvare l’esecutivo deve affrontare “una notevole pressione politica per mantenere gli impegni elettorali”, osserva Fitch, e questo pesa sulle prospettive di un maggiore consolidamento.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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