Su FACEBOOK, nonostante i controlli che dovrebbero essere presenti sui Social, si sta verificando qualcosa di incredibile e di vergognoso in merito all’assassinio di Giulia.

Dopo le rimostranze di ieri, un nuovo gruppo, definitosi “LE BIMBE DI FILIPPO TURETTA”, si pone in evidenza con dichiarazioni sconcertanti.

Il “disclaimer” di tale gruppo, motiva che il sito non è nato per riabilitare Filippo né tanto meno per “sminuire” la morte di Giulia, affermando esplicitamente: “Un piccolo chiarimento: nessuno qui sta parlando delle azioni da Filippo compiute né delle persone coinvolte. Stiamo parlando del suo corpo, maggiorenne. Erotizzarlo non va contro nessun regolamento. Nessuno sta scrivendo che lui non abbia responsabilità. Stiamo scrivendo che vorremmo fare incontri erotici con lui. E nessun regolamento può impedire di dirlo“.

Rendere un “MITO” un efferato delinquente non è certo ammissibile e, se il sito sembrava essere stato oscurato, ne è uscito subito un altro: “Le bimbe di Filippo Turetta 2.0“., con un commento: “Il primo gruppo di 1500 membri è ancora attivo l’ho impostato su privacy nascosta non vi preoccupate. Questo sarà il gruppo pubblico. Buona continuazione“.

Sono in molti a parlare di “mancanza di rispetto” nei confronti della vittima ma sembra che la “cosa” tocchi ben lontanamente sia gli esecutori che Facebook!.

L’efferato delitto di Giulia ha riaperto il “gravissimo e pesante” problema dei “femminicidi”, bel 105 da gennaio, riaccendendo dibattiti sulle TV e su social e richiamando alla nostra attenzione alcuni monologhi teatrali sull’argomento.

E’ stato ricordato, tra gli altri, il monologo di Paola Cortellesi, presentato nel 2016 durante la trasmissione Laura & Paola su Rai Uno.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui