Il cielo che si oscura, la pioggia che cade fino a creare fiumi dove prima c’erano strade e un vento talmente forte da spazzare via ogni cosa: gli uragani che stanno piegando gli Stati Uniti hanno una potenza distruttiva difficile da immaginare, a meno che uno non l’abbia vista coi propri occhi.

Ora, dopo il passaggio di Harvey, la nuova minaccia si chiama Irma: il suo passaggio ha già provocato una tempesta di categoria 5. Il ministro delle Bahamas, Hubert Minnis, ha ordinato l’evacuazione obbligatoria delle isole nella parte meridionale dell’arcipelago, e secondo il governo sono fortemente a rischio anche le isole di Mayaguana, Inagua, Crooked island, Acklins, long cay e Ragged Island. Per questo, la popolazione che vive in queste isole è stata spostata nella vicina Nassau, a New Providence.

Venti a dir poco feroci stanno raggiungendo i 295 Km all’ora.

Tra i territori a rischio, oltre alle Bahamas, ci sono le Isole Leeward, tra cui Antigua, Barbuda, Anguilla, Montserrat, St. Kitts e Nevis, così come le Isole Vergini americane e britanniche, Porto Rico e la Repubblica Domenicana. Il lungo cammino dell’uragano dovrebbe finire in Florida tra sabato e domenica. Secondo il Centro Usa Nazionale degli Uragani (NHC) di Miami, la minaccia viene descritta come una tempesta “potenzialmente catastrofica”.

Irma sarebbe uno dei cinque uragani più potenti degli ultimi 80 anni e la più forte tempesta atlantica al di fuori del Mar dei Caraibi e del Golfo del Messico.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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