Il fine settimana di Ferragosto è stato spettacolare per le due ruote, sia per quanto riguarda il ciclismo che per il Motomondiale, tanto lo spettacolo su strada ed in pista, ma anche diversi gravi incidenti che hanno generato tantissima paura e per fortuna si sono risolti con qualche danno fisico e nulla più.

Il sabato di Ferragosto ha visto disputarsi un inedito Giro di Lombardia, che da gara autunnale, delle “foglie morte”, si è trasformata in estiva, con salite e discese affrontate sotto il sole anziché nella bruma che solitamente accompagnava i ciclisti tra il fine ottobre e l’inizio di novembre.

La corsa è stata combattutissima, animatissima ed incerta sino a pochi chilometri dal traguardo, passato per primo da Jakob Fuglsang, dell’Astana, che ha preceduto il portacolori del Team Jumbo-Visma George Bennett, reduce dal successo al Gran Piemonte di pochi giorni prima, e dall’altro portacolori dell’Astana, Aleksandr Vlasov al terzo posto; i tre hanno attaccato durante la scalata della Colma di Sormano, insieme a Vincenzo Nibali, Molle, Ciccone ed al belga Evanapoel, il quale durante la ripida e velocissima discesa, è stato vittima di una caduta che ha fatto trattenere il fiato per lunghi, terribili attimi.

Nell’attraversare un ponte, il belga non si è accorto del restringimento della spalletta in cemento ed è finito prima contro la medesima e, una volta ribaltato dalla sua bicicletta, è caduto nella scarpata sottostante, facendo un volo di diversi metri; prontamente soccorso, il portacolori della Deceunick-Quick Step, è rimasto sempre vigile e cosciente ed è stato velocemente trasferito all’ospedale di San Fermo della Battaglia, dove gli sono state riscontrate la frattura del bacino ed una contusione polmonare, che non gli hanno impedito il successivo trasferimento in Belgio, per il ricovero in un ospedale locale.
Altro incidente, già nelle strade di Como, è capitato al tedesco della Bora Maximilian Schachmann, che si è trovato improvvisamente la strada sbarrata da un’auto privata infilatasi lungo il percorso; l’auto, guidata da una signora di Como, ha svoltato a sinistra senza curarsi minimamente di avere il corridore alle spalle, causandone la caduta e la frattura della clavicola destra.

Non è la prima volta che accade un incidente del genere, ma è evidente come ci sia spesso una assoluta mancanza di buon senso e delle regole, da parte di automobilisti che si immettono sul tracciato senza rispettare divieti ed indicazioni che sono presenti, e molto ben segnalati e visibili, diversi giorni prima della gara; oltre tutto il Lombardia non è una cicloturistica ed il percorso non è una novità di quest’anno.

Ancora più spaventosi sono stati gli incidenti avvenuti domenica sul circuito austriaco del Red Bull Ring di Spielberg, sia in Moto 2 che in Moto GP, solo per pura fortuna conclusisi senza estreme conseguenze, anche perché in questo caso, avvenuti ad oltre 200 chilometri orari.

Il primo terribile impatto è avvenuto in Moto 2, quando la moto del capo classifica, Enea Bastianini, ha letteralmente disarcionato il pilota ed è rimasta in mezzo all’asfalto, mentre l’italiano è riuscito immediatamente a rialzarsi ed a spostarsi a bordo pista, non senza correre qualche rischio di essere investito.

Il lungo serpentone delle moto riusciva in qualche modo ad evitare il mezzo incidentato, fino a quando è sopraggiunto il malese Hafizh Syahrin, che coperto da chi lo precedeva, non riusciva a scartare, impattando violentemente e volando insieme alla propria moto; l’urto è stato tremendo e la fortuna ha fatto si che la caduta sia stata impattata dall’apertura dell’airbag, mentre chi lo seguiva è riuscito in qualche modo ad evitarlo.

In Moto GP è stato invece un impatto tra le moto di Zarco e Morbidelli ad innescare una carambola impressionante, con i due piloti finiti nella ghiaia ed i loro mezzi che hanno invece proseguito la corsa, finendo nuovamente in pista entrambi e passando in mezzo alle due Yamaha di Vinales e Valentino Rossi, con Vale che si è visto passare davanti in pochi centesimi di secondo sia la moto di Zarco che quella di Morbidelli, correndo certamente il maggior rischio della propria lunghissima carriera.

Per fortuna nessuno si è fatto davvero male, ma bisogna evidenziare come nel primo caso la caduta di Bastianini sia stata un normale incidente di corsa, mentre nel secondo caso Zarco ha compiuto una manovra a dir poco spericolata, oltre che pericolosissima, che solo il caso non ha trasformato in tragedia.
In qualunque delle categorie del Motomondiale, ci sono troppi piloti che spesso compiono azioni ben al di là del regolamento, ed altrettanto spesso tali comportamenti vengono ignorati o sanzionati in maniera diversa, a seconda di chi ne è protagonista; a 2/300 all’ora si mette in pericolo la vita di se stessi e degli altri, cosa senza logica e giustificazione, neppure davanti ad una vittoria di qualsiasi genere.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui