…Adesso è ora di completare l’opera e portarsi a casa una Coppa, che non sarà la Champions, ma è comunque un bel traguardo dieci anni dopo il triplete e considerando lo zero assoluto del calcio italiano da quell’ormai lontano giorno.

Come cambiano le cose in poche settimane, quelle che hanno portato dal considerare fallimentare la stagione interista, a questa semifinale UEFA, dove i nerazzurri hanno letteralmente schiantato gli ucraini dello Shaktar; un 5-0 che non lascia spazio a nulla che non sia un grandissimo elogio ai ragazzi di Conte, dimostratisi bravissimi nel controllare una partita che si è trasformata in un trionfo.

Vero che nulla è stato ancora fatto, perchè il traguardo è ancora lì da raggiungere, e sarà tutt’altro che facile avere ragione di un Siviglia pericoloso ed abituato a giocarsi partite del genere, visto che, non a caso, ha trionfato per ben tre volte consecutive nelle ultime stagioni.
Inter bella e compatta quella vista in semifinale, che ha lasciato il pallino in mano all’avversaria, per poi colpire all’improvviso ed ogni qual volta c’era un rinvio sbagliato o un pallone che vagava; solo all’inizio della ripresa i nerazzurri hanno davvero rischiato, ma l’attaccante avversario ha mandato la palla praticamente addosso ad Handanovic e da lì non c’è stata più partita.
Lautaro, D’Ambrosio, ancora Lautaro e poi un doppio Lukaku, sono stati gli autori delle reti interiste, ma tutta la squadra si è mossa benissimo, senza mai andare in affanno, coprendo e rilanciando benissimo, compatta tra le linee e con Barella ed il giovane Bastoni che, reti a parte, sono stati i migliori in campo.
Ora viene il difficile, ma se l’Inter sarà quella vista contro lo Shaktar, il Siviglia troverà lungo e nulla sarà impossibile, neppure quel successo che metterebbe la stagione nerazzurra sotto una luce assai diversa da quanto prospettato solo un paio di mesi fa.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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