La Banca centrale europea “obbedisce alla legge, non ai politici, perché siamo indipendenti”. Così il presidente Mario Draghi ha risposto alle polemiche e alle accuse, giunte da diversi esponenti della politica in Germania, verso l’istituzione monetaria. E il Consiglio direttivo si è ritrovato unanime, ha precisato, nel difendere l’indipendenza dell’istituzione e l’adeguatezza dell’attuale linea espansiva della politica monetaria.

Le sfuriate tedesche sembrano esser state innescate dalle discussioni sull’ipotesi di “helicopter money”, ovvero la distribuzione a pioggia di danaro da parte dell’istituzione monetaria.
Su questo Draghi ha cercato di disinnescare la polemica puntualizzando che una ipotesi simile “non è stata mai discussa” dal Consiglio.

Nella conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi, ha inoltre puntualizzato: “La nostra politica monetaria è stata l’unica politica che negli ultimi quattro anni abbia sostenuto la crescita”; Draghi ha quindi spiegato: “continueremo a farlo, ma chiaramente servono altre condizioni, prima di tutto le riforme strutturali”. Il direttivo della Bce, come previsto, dopo la raffica di storiche decisioni del mese scorso, ha lasciato invariati i suoi tassi principali.

Il ‘refi’, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioè quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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