Il presidente del Consiglio Italiano, Matteo Renzi, all’Onu, a New York, partecipa al Dibattito ad alto livello sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e alla cerimonia per la firma dell’Accordo Cop21 di Parigi. Renzi era stato in Messico mercoledì.

L’Italia “deve avere un modello di sviluppo che rifiuti un ambientalismo ideologico e privo di concretezza e sia però in prima fila per un modello di sviluppo sostenibile in grado di coniugare l’impresa, l’ambiente, il futuro delle nuove generazioni” ha affermato il capo dell’Esecutivo.

Renzi da New York ha presentato il decalogo italiano per l’ambiente. “Nessuno pensi che il ‘non passato’ il referendum con un chiaro messaggio politico degli italiani che lo hanno reputato sbagliato, adesso la questione ambientale sia finita.

Siamo in condizione nelle prossime settimane siamo pronti a partire con i primi acquisti con i nuovi mezzi di trasporto che permettono di ridurre le emissioni di C02”, afferma.

Poi: “il tema delle biomasse è legato al tema della forestazione”. Ma una cosa è certa: “quelli che dicono ‘teniamo puliti i nostri mari’ e poi si scordano di far funzionare i depuratori sono la dimostrazione della cattiva politica”, prosegue. Renzi spiega che “siamo il paese leader nel settore delle rinnovabili. Ma sappiamo che se vogliamo avere una scommessa di lungo periodo dobbiamo uscire dalla logica della demagogia per l’ambiente ed evitare dibattiti sterili. Quelli che credono in un ambientalismo vero non sprecano le risorse”.

Onu, seggio non permanente “Siamo convinti di potercela giocare, lo dico con rispetto per gli altri”. Ha detto Renzi parlando della ‘campagna’ dell’Italia per il seggio non permanente al Consiglio di sicurezza dell’Onu.”È vero che la cooperazione ha visto un crollo della presenza italiana, cui però abbiamo messo rimedio – ha spiegato il premier -. Con la legge sulla cooperazione siamo in recupero: eravamo settimi, ora siamo sesti. Dobbiamo migliorare per tornare a metà classifica”.

Per il premier non mancano gli argomenti all’Italia: “Siamo leader nelle questioni sulle donne, dove c’è una battaglia storica per la quale cito la Bonino-. Sul peacekeeping siamo tra i principali contributori, abbiamo affermato la centralità del Mediterraneo, il prossimo anno presiediamo il G7 e abbiamo i 60/anni dei Trattati di Roma. Poi ci sono le storiche battaglie italiane, come quella sulla pena di morte, anche se alcuni storici amici dell’Italia non sono d’accordo. E poi -ha concluso Renzi- non svelo un segreto se dico che il Giappone, e anche la Germania, non ci vota per la nostra posizione sulla riforma dell’Onu”.

Fonte Rai

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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