Continuano i licenziamenti nelle grandi piattaforme americane. DopoMicrosoft, Amazon, Meta e Twitter arriva anche l’annuncio della Disney.

La piattaforma Disney+ ha perso 2,4 milioni di abbonati negli ultimi tre mesi del 2022 e il gigante dell’intrattenimento ha annunciato di voler tagliare 7.000 posti di lavoro. E’ la prima volta da quando il servizio di streaming è stato lanciato, alla fine del 2019, che Disney+ non ha guadagnato nuovi spettatori nell’ultimo trimestre. La piattaforma conta oggi 161,8 milioni di abbonati in tutto il mondo. In totale, secondo i risultati trimestrali comunicati oggi, il gruppo Disney ha registrato un fatturato di 23,5 miliardi di dollari da ottobre a dicembre, superiore alle aspettative degli analisti.

Disney ha rassicurato i mercati con perdite operative inferiori al previsto per le sue piattaforme di streaming (Disney+, ESPN+ e Hulu), pari a 1 miliardo di dollari per il periodo ottobre-dicembre. Il taglio del personale genererà circa 5,5 miliardi di dollari di risparmi sui costi, secondo i manager. “Sebbene ciò sia necessario per affrontare le sfide attuali, non prendo questa decisione alla leggera”, ha dichiarato Bob Iger durante la conference call sui conti.

Secondo il rapporto annuale del 2021, al 2 ottobre di quell’anno il gruppo impiegava 190mila persone in tutto il mondo, l’80% delle quali a tempo pieno. Il titolo della società è salito dell’8% nelle contrattazioni after-hours alla Borsa di New York. “Crediamo che il lavoro che stiamo facendo per trasformare il nostro business intorno alla creatività, riducendo al contempo le spese, porterà a una crescita sostenibile e alla redditività della nostra attività di streaming”, ha dichiarato Iger.

Dal 2022 la Disney gli aveva chiesto di sostituire Bob Chapek come amministratore delegato, per rivitalizzare l’azienda. Paladino dell’immagine di famiglia educata della Disney, da allora ha dovuto affrontare problemi di redditività delle piattaforme – tra cui Disney+, lanciato con grande clamore prima della sua partenza – ma anche un braccio di ferro politico in Florida, dove si trova uno dei parchi a tema della Disney, tra i più visitati al mondo. I rapporti tra il governatore della Florida Ron DeSantis e la Disney si sono inaspriti quando Bob Chapek si era espresso pubblicamente contro una legge promossa dal governatore che vieta l’insegnamento di argomenti legati all’orientamento sessuale nelle scuole elementari della Florida.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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