Senza dubbio il numero diciassette non passa per essere quello della fortuna, ma c’è e quindi bisogna fare buon viso anche per quanto riguarda il pallone.
Certo il diciassette non trova soddisfatto il Genoa, che perde il derby della Lanterna; un Grifone che sin qui non ha per nulla beneficiato né dell’arrivo degli americani, né della scelta di cambiare l’allenatore, né dallo scegliere un nuovo Direttore che arriva dal campionato olandese, ma chissà se su qualcuna delle decisioni ha influito la presenza del vecchio proprietario, uno che gli allenatori li ha sempre cambiati e con maggior frequenza del cambio auto dei dirigenti FIAT!

Nessuno pensava poi che la Samp funzionasse meglio senza Presidente, ma il “Viperetta” pare assomigliare a quei Governi che saltavano sul fare dell’estate, per la gioia degli italiani, appena colpiti dal “solito” aumento pre-vacanziero della benzina.

Il diciassette non ha portato buono neppure alla Salernitana, che ne prende quattro anche in quel di Firenze, arrivando alla tredicesima sconfitta e poi dicono di numeri fortunati ….

Ovviamente i viola di Italiano non potevano lasciarsi sfuggire una così ghiotta occasione, e per farlo non hanno certo badato a fortuna e numeri.
Chi invece ha dimenticato immediatamente i fasti di Coppa è la Juve, che in Laguna va presto in vantaggio, ma si fa raggiungere dalla prodezza di un ex granata ed inoltre perde nuovamente Dybala, mandato in campo evidentemente un tantino presto, ma si sa, chi è bravo serve, specie quando non c’è; Allegri parla di inesperienza di alcuni dei suoi, ma allora Zanetti cosa dovrebbe dire?

Non cambia invece gran che, rispetto al mercoledì di Coppa, per il Milan, che è vero ad Udine si salva grazie ad Ibra e ad un rimpallo favorevole, ma è difficile pensare ad un’Udinese a livello del Liverpool; eppure i friulani reduci dal cambio di allenatore, hanno tenuto botta piuttosto bene e senza grandi sofferenze, raggiunti solo nel recupero e, come detto, in maniera più sfortunata che per veri meriti altrui.

Nel primo incontro della domenica, il Toro strapazza il Bologna ben oltre il 2-1 finale, i granata infatti dominano in lungo ed in largo, ma trovano un portiere che para anche le mosche; Juric continua a lamentarsi, ma i suoi dimostrano di non essere così scarsi, semmai poco cattivi nel non riuscire a trasformare in gol superiorità spesso palesemente evidenti.

Nel pomeriggio l’Atalanta conferma che potrà essere il quarto incomodo per lo Scudetto; l’uscita di Coppa non è pesata più di tanto, come la stanchezza, e sì che il Verona è avversario per nulla comodo ed era persino andato in vantaggio, ma i ragazzi in nerazzurro hanno ancora una volta dimostrato di essere ormai una splendida realtà.

Tornando al diciassette, chissà come hanno preso la cabala a Napoli, specie dopo che il sempre più sorprendente Empoli ha sbancato il Maradona, e con che gol, da “culo al quadrato”; evidentemente per i ragazzi di Spalletti non è un momento di grande vena, cosa che nell’arco di una stagione può capitare.
Certo era difficile pensare ad un Empoli così in alto, così come ritrovare la bellezza di sette squadre in quattro punti, da quota 22 a 26, e con la Fiorentina (quinta) appena quattro punti più in sù e la Juve esattamente nel mezzo.

In questo gruppone troviamo Sassuolo e Lazio, sfidatesi al Mapei, con i biancazzurri andati in vantaggio ma poi recuperati e superati, a certificare che il sarrismo non ha ancora attecchito, chissà se perché troppo difficile da interpretare o sbagliato per la classe di aquilotti che paiono “spennati”.
Chi se ne frega della cabala è la neo capolista Inter, che strapazza il Cagliari e si prende la testa della classifica; evidentemente in Cina non si fanno tanti problemi tra diciassette, tredici, e via discorrendo, andandogli benissimo il quaranta, come i punti in classifica sin qui conquistati dai ragazzi di Inzaghi e fortuna che senza Conte, Lukaku, Hakimi, chissà come si poteva difendere lo scudetto.

A chiudere il turno pensa la Roma, che con due calci d’angolo conquista i tre punti contro lo Spezia e affianca la Juve a quota ventotto; non è proprio una passeggiata quella dei giallorossi, ma i liguri riescono a rendersi pericolosi ma senza fare male, restando a dibattersi nei bassifondi della classifica.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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