Alla fine, il Consiglio dei ministri ha fissato al 4 dicembre la data del referendum per la riforma della Costituzione.

“Domani in serata il Consiglio dei ministri approverà la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza”, ha annunciato il sottosegretario Claudio De Vincenti.

“Non c’è un motivo particolare” alla base della scelta del 4 dicembre come data per il referendum costituzionale. “In ogni caso ci sembra che da qui al 4 dicembre ci sia il tempo per sviluppare e approfondire un confronto tra i cittadini sui contenuti della riforma costituzionale che è il tema chiave: è una scelta che riguarda il funzionamento delle istituzioni”, ha spiegato ancora De Vincenti in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Intanto, sono diverse le opposizioni che hanno fatto sentire la propria voce, dalla Lega al M5s. “Il 4 dicembre #iovotono per licenziare Renzi!”, ha scritto su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini. Invece Massimo D’Alema, a Ercolano per inaugurare il comitato per il “No”, ha commentato: “Se perde credo che Renzi non se ne andrà. Forse se prende una sveglia sarà un po’ meno arrogante. Questa riforma toglie alle Regioni poteri e autonomia e istituisce il principio della supremazia dello Stato”. “In cambio – ha spiegato – offre come contentino al ceto politico regionale il fatto che un certo numero di consiglieri regionali potrà fregiarsi del titolo di senatori e avere l’immunità parlamentare”. Anche il M5s attacca senza mezzi termini: “E’ grave che Renzi abbia scelto la data senza consultarsi con le opposizioni. Ed è altrettanto grave e vergognoso che abbia negato ai cittadini la possibilità di esprimersi su un tema così delicato e importante, facendo un’indegna melina”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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