FILIPPO ANELLI PRESIDENTE ORDINE DEI MEDICI

Con le festività natalizie ormai alle porte e il concomitante incremento dei contagi da influenza stagionale e Covid occorre prestare la massima attenzione.

Per questo Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, in un’intervista che ha concesso a Rainews.it invita alla prudenza: “Durante le feste di Natale avremo un picco di contagi, sia per le malattie influenzali sia per il coronavirus. E’ importante proteggere soprattutto i pazienti fragili e gli anziani“.

La situazione Covid

Nell’ultima settimana sono stati 60.556 gli italiani colpiti dall’infezione, con un’incidenza di 103 casi ogni 100 mila abitanti, in crescita di quasi il 10% rispetto alla settimana precedente, quando si attestava a 94 casi ogni 100 mila. E contemporaneamente sale anche l’indice di trasmissibilità (Rt) passato da 0,80 della scorsa settimana a 0,96 di quella attuale, rimanendo comunque sotto la soglia epidemica, secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Dal rapporto non emergono elementi di preoccupazione per quanto riguarda i ricoveri: è stabile il tasso di occupazione dei posti letto in area medica (11,8% rispetto all’11,9 della settimana precedente), mentre cresce leggermente l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (al 3,1% rispetto al 2,7%).

Tra le varianti è in forte crescita JN.1, designata come variante di interesse dall’Oms nei giorni scorsi. Anelli precisa che “il Covid oggi non è quello che abbiamo conosciuto nel 2020-21, oggi fa meno paura ma resta ancora una malattia temibile: i dati sulla mortalità purtroppo sono importanti e non trascurabili”.

In aumento i casi di influenza – Intanto continua a salire la curva dell’influenza. A poche ore dalle feste che vedranno le grandi e tradizionali riunioni familiari con un rischio maggiore di contagio, la stagione influenzale ha subito un’accelerazione: nell’ultima settimana 883 mila italiani sono stati messi a letto da virus respiratori, il 25% in più rispetto alla scorsa settimana, quando erano stati 702 mila. Tra i virus, cresce il ruolo di quelli influenzali che oggi sono responsabili del 22% delle infezioni.

Le strategie di prevenzione – Con il Natale ormai arrivato e la maggiore frequenza di incontri in luoghi chiusi, “serve avere molta prudenza. Ricordiamo le cose che abbiamo imparato in pandemia: la trasmissione di questi virus passa attraverso le goccioline di saliva. Per questo applichiamo le misure igieniche che conosciamo. Per esempio nei locali molto affollati, l’uso della mascherina non è una cattiva idea”, aggiunge il presidente della Fnomceo, ricordando che soprattutto: “Occorre vaccinarsi contro il Covid e contro l’influenza. Il vaccino è l’unica vera arma che abbiamo e dobbiamo usarla“. Anche il lavaggio frequente delle mani e l’uso dei gel igienizzanti resta un presidio molto utile in questi giorni di festa.

Le terapie – Per contrastare i sintomi più lievi ma molto fastidiosi delle infezioni virali intercorrenti con attenzione particolare al Covid 19, ci si basa sulle pratiche della buona medicina. Lo sottolinea la Società italiana di medicina generale (Simg) che raccomanda l’uso di comportamenti che ribadiscono l’appropriatezza prescrittiva sia di farmaci in conformità con le indicazioni registrate, ma anche al dosaggio ed ai tempi di somministrazione. E’ importante rivolgersi al proprio medico curante prima di assumere qualsiasi farmaco.

Con il picco dell’influenza “bisogna fare attenzione all’abuso degli antibiotici. Bisogna curarsi con farmaci ‘sintomatici’, stare al caldo e avere pazienza” afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi). “In Italia c’è la tendenza a pensare che gli antibiotici siano la panacea di tutti i mali ma quando l’infezione è virale, come nel caso dell’influenza, l’antibiotico non serve a nulla. Utilizzarli in maniera eccessiva e in molti casi impropria può portarci a trovarci in futuro senza strumenti per combattere le infezioni. Senza comportamenti individuali responsabili e in assenza di politiche e interventi mirati, nel 2050 i cosiddetti batteri super-resistenti saranno la principale causa di morte al mondo perché non avremo antibiotici che li combattono”, spiega Mandelli.

A cura di Silvia Camerini – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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