GIUSEPPE CONTE

Sono ore concitate e decisive per uscire da una crisi di governo irreversibile, dove il clima tra i partiti è sempre più gelido. Domani mattina alle ore 9 il Consiglio dei ministri in cui il premier, Giuseppe Conte, condividerà con la squadra di governo la decisione di dimettersi è assodata. All’ordine del giorno, infatti, ci saranno le dimissioni del presidente del Consiglio.
Dopo il consiglio dei ministri, il premier ancora in carica andrà nuovamente al Quirinale per conferire con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

E’ previsto quindi che salti il passaggio alle Camere in settimana sulla relazione dello stato della Giustizia. In serata sono arrivate le prime dichiarazioni dei segretari di partito con la maggioranza chiede un governo Conte ter con un allargamento in Senato, mentre dal centro destra con l’appoggio dell’UDC l’unica via rimasta è quella di tornare in fretta alle urne.

Zingaretti.
“Con Conte per un nuovo Governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”.

M5s:
“Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il MoVimento, insomma, c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.

Leu: “Per noi rimane l’obiettivo di allargare l’attuale maggioranza fondata sull’accordo Pd, Leu e M5S nel solco del progetto delineato la scorsa settimana alla Camera e al Senato da Conte”.

Lega, Salvini: dimissioni Conte? “Avrebbe già dovuto darle. C’è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso, disgustoso, volgare, deprimente”.

Fdi, Meloni: “Le parole di Zingaretti sull’ipotesi di elezioni anticipate sono perfettamente rappresentative del terrore che hanno Pd e M5s verso il voto libero dei cittadini. Con che coraggio questa gente si definisce democratica? Tranquilli, arriverà il giorno in cui dovrete rispondere davanti agli italiani delle vostre bugie e dei vostri fallimenti”. Così in un post su Facebook Giorgia Meloni.

Berlusconi: “In relazione a notizie di stampa diffuse in questi giorni, voglio chiarire ancora una volta che nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica. L’implosione dell’attuale maggioranza sotto il peso delle sue contraddizioni è naturale conseguenza della sua origine improvvisata e contraddittoria, che contraddiceva il responso delle urne e che era finalizzata esclusivamente ad impedire al centrodestra di governare. La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani.

Udc: “Restiamo nel centrodestra. No a relazione Bonafede” Contrari all’operazione responsabili Nel corso di una riunione stamattina al partito con il segretario dimissionario Lorenzo Cesa, i vertici dell’Udc hanno ribadito che non parteciperanno all’operazione “responsabili” e che resteranno nel centrodestra. E’ quanto si apprende da fonti centriste. Di conseguenza anche la posizione sulla relazione del ministro Bonafede sulla giustizia sarà la stessa degli alleati, ossia voto contrario. La linea centrista è stata condivisa da tutti e 3 i parlamentari dell’Udc.

Domani sera Renzi riunisce gruppi parlamentari su relazione Bonafede Il leader di Italia viva
Matteo Renzi riunirà domani alle 22,30 i gruppi parlamentari per discutere della posizione da assumere in vista del voto sulla relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in Parlamento. E’ quanto si apprende da fonti di Iv.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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