Quando, il 21 gennaio 1976, entra ufficialmente in servizio, il Concorde è considerato l’aereo che cambierà il modo di volare dell’aviazione civile; il tragitto da New York a Parigi, o viceversa, ha tempi di percorrenza di circa sette ore, che si dimezzano con il Concorde, in grado di volare a diciassettemila metri di altezza e di superare i 2.000 chilometri l’ora, due volte il muro del suono!

Il progetto di un jet passeggeri supersonico, prende il via alla fine degli anni sessanta, quando Russia, Stati Uniti, Europa, hanno la necessità di ridurre i tempi di spostamento in giro per il mondo, specie quelli di chi deve spostarsi per affari; così prendono il via gli studi per la produzione di un aereo passeggeri in grado di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza delle tratte internazionali più frequentate.

I russi partono avvantaggiati, avendo già iniziato un progetto relativo ad un bombardiere dall’avveniristica apertura alare e dotato di caratteristiche uniche relativamente alla grandezza dell’apparecchio; in Europa sono invece Francia e Gran Bretagna a sviluppare due progetti piuttosto simili, mentre negli Stati Uniti, dopo le iniziali prospettive, si decide invece di lavorare su di un aereo più convenzionale, ma capace di trasportare un maggior numero di passeggeri.
Francia ed Inghilterra decidono poi di unire le forze, con la costituzione di un Consorzio, finanziato dai rispettivi governi, che sviluppasse un progetto comune, mentre un gran numero di Compagnie aeree si interessava al nuovo jet, ed una volta terminata la progettazione, prenotava un numero consistente di aerei.

Nel febbraio del 1965 inizia la produzione dei primi due prototipi, uno a Tolosa e l’altro a Bristol, mentre il primo volo fu effettuato il 2 marzo 1969 dall’aeronave francese, che l’1 ottobre dello stesso anno effettuò il primo test supersonico, mentre il Concorde inglese volò per la prima volta il 9 aprile 1969.
L’inizio degli anni settanta vede procedere il progetto sia del Concorde che del Tupolev TU-144, molto simili nella conformazione, con le ali a delta e la fusoliera estremamente snella e slanciata, fino a quando, nel 1973, la grave crisi petrolifera ed un grave incidente al jet sovietico durante l’Air Show di Parigi (l’aereo si spezza in volo a causa di errati cablaggi ed il tentativo di eseguire una manovra estrema), mettono in serio dubbio quello che ormai non è più solo un semplice progetto.

Molte Compagnie aeree decidono perciò di disdire le precedenti prenotazioni ed alla fine sono solo le Compagnie di bandiera francese e britannica a decidere per l’acquisto e l’utilizzo del Concorde sulle tratte di lunga percorrenza di maggior traffico per uomini d’affari che devono potersi spostare velocemente; così il 21 gennaio del 1976 il Concorde spicca il volo per i primi viaggi con passeggeri, sulle tratte Londra-Bahrein e Parigi-Rio de Janeiro, mentre gli Stati Uniti inibiscono il sorvolo del Paese a causa del problema acustico causato dai boom sonici.

Il progetto Concorde è costato una fortuna, visto che partito con una previsione di circa sei miliardi (nel 1969), alla fine il costo effettivo è lievitato sino ai trenta della fine degli anni ottanta, tanto da far decidere di produrre solamente venti esemplari in luogo dei cinquecento previsti; la manutenzione del velivolo, tra un volo e l’altro, dura tra 18 e 20 ore (solo 2 le ore impiegate per i normali aerei di linea), con costi elevatissimi, oltre la metà del costo per ogni tratta percorsa.

Con le crisi petrolifere del 1973 e 1979, il costo del petrolio subisce impennate che determinano spese elevate per quanto relativo al carburante e quindi il costo del biglietto per volare sul Concorde è privilegio di Vip o uomini d’affari che possono viaggiare verso New York o viceversa e concludere nell’arco della giornata operazioni che prima necessitavano di due/tre giorni di soggiorno; d’altra parte il Concorde può trasportare un massimo di cento passeggeri e l’esclusività non può che essere una delle sue caratteristiche peculiari.

Indubbio che volare sul Concorde non è cosa comune, le caratteristiche stesse dell’aereo ed il servizio di bordo sono qualcosa di esclusivo, come esclusive non sono solo le ali e la fusoliera, ma anche il “muso” ad assetto variabile, che permette di modificare l’assetto del velivolo in volo e nelle fasi di rullaggio, decollo ed atterraggio, quando ai piloti deve essere consentita la massima visibilità frontale.

Velocissimo ma non comodo, dato il poco spazio per i passeggeri, compensato dal servizio a bordo, fatto di cibi e bevande ricercate e, a differenza degli altri voli commerciali, con una sola classe, super ovviamente, il Concorde era al vertice di tanti parametri, ma non tutti positivi, ed i costi furono certamente una delle cause del declino del jet. Cause cui bisogna aggiungere la tragedia avvenuta il 25 luglio del 2000, quando il volo Air France 4590, precipitò in fiamme subito dopo il decollo, schiantandosi su di un Hotel poco distante dall’aeroporto parigino; nel disastro morirono tutti i cento passeggeri, i nove membri dell’equipaggio e quattro persone a terra, mentre altre sei, sempre a terra, rimasero ferite.

Un susseguirsi di concause determinarono la tragedia, come stabilito dalle indagini, partendo da un pezzo di titanio staccatosi dall’aereo decollato prima del Concorde; tale frammento causò lo scoppio di uno pneumatico, con conseguente tranciamento dei cavi elettrici del carrello e la rottura del serbatoio del carburante, che si incendiò a seguito delle scintille prodotte dai cavi medesimi.

Il pilota dovette comunque procedere al decollo, mentre l’aereo con un’ala in fiamme divenne subito ingovernabile, anche a causa dello spegnimento del motore in fiamme e del probabile sovraccarico alla partenza; il breve volo del Concorde in fiamme terminò come detto poche centinaia di metri dall’aeroporto, precipitando su di un hotel.
Immediatamente confinati a terra sino al termine dell’indagine, e sottoposti alle revisioni e modifiche dettate dalla Commissione d’inchiesta, il Concorde aveva perso la grande fiducia che l’opinione pubblica riponeva in esso, anche grazie a quella che era ritenuta la sicurezza di un velivolo che mai aveva avuto incidenti, più o meno gravi che fossero.

Il 7 settembre i voli del Concorde ripresero ed il ritorno della tratta Londra-New York ebbe luogo in un giorno altrettanto fatidico per il Mondo, l’11 settembre 2001!
L’incidente di Parigi, i costi sempre più elevati e proprio le conseguenze dell’attacco alla Torri Gemelle, segnarono la fine del Concorde; il 10 aprile 2003, Air France e British Airways, annunciarono congiuntamente che entro la fine dell’anno avrebbero ritirato i Concorde, cosa che avvenne il 23 ottobre 2003, quando cessò il servizio passeggeri, mentre l’ultimo volo ufficiale del velivolo è del 26 novembre dello stesso anno.

Con la messa a terra del Concorde finiva un’era, quella di un’opulenza durata troppo poco ed a costi troppo elevati per essere mantenuta in vita.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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