MASSIMILIANO GIANSANTI CONFAGRICOLTURA

Comfort food, home restaurant, temporary reastaurant sono le nuove frontiere della ristorazione o vecchie idee riciclate e ripresentate con nomi diversi, magari internazionali.
Che cos’e’ il comfort food? E’ cibo che da semplice alimento da consumarsi per la sopravvivenza, diventa un vero e proprio investimento emotivo da gustare, annusare, ricordare e soprattutto condividere.

E’ il cibo che ti da’ conforto , che ti mette a tuo agio, come il cibo di “mamma”, riconoscibile nei sapori e nella materia prima usata, facile da condividere con gli amici, magari servito al centro del tavolo. Una bagna cauda, una raclette, una bourguignonne, la polenta, la chinoise, la fondue rientrano in quei piatti conviviali che possono essere definiti comfort food.
Gia’, perche’ nella ristorazione, si sa, nulla si crea e nulla si distrugge. Dopo anni di analisi e ricerche dei cambiamenti, emerge che il benessere a cui si ambisce e’ basato sempre meno
sull’obiettivo dell’avere come possesso.

Sempre piu’ la relazione con i prodotti si sta sviluppando verso significati sempre piu’ inediti, per trasmettere nuove emozioni positive: si consuma il senso, il significato, che puo’ dare emozione, come la cultura, la tradizione, il rispetto di un’origine o di una filiera; di conseguenza anche le relazioni con le imprese diventano piu’ orizzontali attraverso nuove strategie e logiche di comunicazione pubblicitarie.

Stiamo assistendo ad un cambiamento dei bisogni, stili alimentari, comportamenti e attese in un contesto in cui la cultura sempre piu’ trasversale da’ ad ogni espressione una vitalita’ e una forza rigenerativa mai conosciuta prima. Il focus ovviamente sono le variabili piu’ prossime al benessere individuale: salute, forma fisica, e alimentazione. Recentemente basti pensare che nuovi trend hanno raggiunto una rapida crescita all’interno di mercati di nicchia. Esempio il cibo senza additivi, senza lattosio, gluten free risulta essere fondamentale per la dieta mediterranea del consumatore.

Si pensi che la FAO stima che nel 2050 si dovra’ produrre il 70 per cento di alimenti in piu’ per sfamare 10 miliardi di persone. Una svolta che diventa possibile con l’impiego di una tecnologia “ sostenibile” nelle coltivazioni. E’ la quarta rivoluzione agricola” ha detto enfaticamente il presidente di Confaagricoltura Massimiliano Giansanti. Quindi un agricoltura di precisione ci serve, piu’ smart, che puo’ portare progressi in tutta la filiera. Dopo un iniziale rallentamento nella prima parte del 2020 dovuto al Covid, il mercato dell’agricoltura 4.0 e’ partito raggiungendo un valore di 540 milioni di euro, una quota che costituisce circa il 4 per cento del mercato mondiale.

E allora concludo ricordando che il filosofo Feuerback ha sempre sostenuto che : …” il cibo tende a condensare nuovi desideri e nuove aspirazioni, catalizza ansie e preoccupazioni, diventando non solo il termometro delle persone ma anche l’immagine della loro condizione personale e sociale”…( Feuerbach, 2017).
Affermazione la sua che apre le porte a un nuovo concetto: non piu’ Marketing ma meglio Socialing , che, a differenza del Marketing , disciplina economica aziendale , e’ una disciplina psicologica- sociale.

Il suo obiettivo, beh, presto detto: la soddisfazione etica di bisogni autentici, senza ricorrere alla manipolazione e alla seduzione.

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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