Un’infrastruttura per lo stoccaggio del  grano è stata distrutta in un raid russo su Reni, città ucraina  dell’oblast di Odessa che si trova sulla sponda del Danubio a poche  centinaia di metri dal confine con la Romania, Paese membro della  Nato. Lo riporta la Bbc, evidenziando come il fiume sia diventato una  rotta chiave per l’esportazione dei cereali dall’Ucraina dopo la  rottura da parte della Russia dell’Iniziativa del Mar Nero.  Secondo l’emittente, che cita un post su Telegram del governatore di  Odessa, Oleg Kiper, il deposito è stato colpito da 15 droni di  fabbricazione iraniana, tre dei quali sono stati abbattuti. Quattro  persone sono rimaste ferite, una delle quali in condizioni grave.

Il presidente romeno, Klaus Yohannis, ha condannato l’attacco avvenuto “molto vicino” al suo Paese. “Questa recente escalation pone seri  rischi per la sicurezza nel Mar Nero. Colpisce ulteriormente il  transito di grano ucraino e quindi la sicurezza alimentare globale”,  ha affermato su Twitter.

I media rumeni hanno riferito che soldati e  marinai sul lato opposto del Danubio hanno osservato bagliori e  sentito il rumore dell’avvicinarsi dei droni e di esplosioni.

A cura di Stefano Severini – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui