Corda con il cappio

Ogni mattina, la prima cosa che faccio per prendere la giusta rincorsa, visto il mestiere che in qualche modo il Padre Eterno mi ha affidato, è quella di sfogliare tutti i quotidiani, con occhi ben spalancati sulle cronache locali, che danno un senso della realtà’ del paese nella socialità di tutti i giorni.

Leggo dietro lo sconforto che esiste e cresce a dismisura una feccia di giovani appena maggiorenni sempre di più violenti nella immaginazione della negazione introspettiva. Magari con il reddito di cittadinanza a sostenerli, senza voglia di studiare, di fare sport alternativi o applicarsi al primo impiego lavorativo per essere autonomi. Si definiscono, oggi, le “bande del terrore” e se ne fanno vanto sui vari social link.

E’ in atto, con il divenire dei cellulari, che avrebbero dovuto cambiare il mondo sotto l’attitudine della positività, una sfida collettiva, che poi di fatto, annulla la personalità reale di ognuno. Ma ormai questo movimento combattivo che spacca il buonsenso, sta diventando inarrestabile e difficile da ripulire.

I giovani sono smarriti e vivono di competizione violenta solo per rappresentare un luogo comune che alimenta alla fine, nella loro ideologia, il bullo, il senso del piu’ forte. Ed  emerge in modo eclatante il potere del divismo, della rivalità nei quartieri, come gli abusi a giovani minorenni nei vagoni dei treni, o nudi nei monasteri, nelle chiese, fuori dagli stadi, dentro gli spogliatoi delle palestre scolastiche, ovunque, dove il fabbisogno della ingiusta conquista diventa irreversibile creando cecità dentro il cerchio della vita.

Ieri ci sono stati momenti di terrore per sei amiche di 16 e 17 anni, quattro di Milano e due a Pavia che il 2 giugno erano a bordo del treno regionale 2640 che da Peschiera del Garda (Verona) doveva portarle a Milano dopo aver trascorso una giornata a Gardaland. Come racconta ‘Il Giorno’, le ragazze sono state molestate sessualmente e per lunghi minuti in modo pesante da un gruppo di giovani.

“Eravamo circondate. Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni” è avvenuta l’aggressione sessuale. “Ridevano. Ci dicevano ‘le donne bianche qui non salgono'”, hanno raccontato al quotidiano.

Giovedì, poco prima delle 18, la banchina e i binari della stazione di Peschiera, ricordano, sono stati invasi “da oltre un centinaio di ragazzi e anche qualche ragazza, la maggior parte nordafricani, della nostra età o poco più grandi. Urlavano e correvano. Hanno anche sputato sui finestrini di un treno arrivato prima del nostro”.

Secondo il giornale, con tutta probabilità, quei giovani erano parte della folla che durante la giornata era stata sulla spiaggia di Peschiera, forse attirata da un video su TikTok che pubblicizzava una sorta di raduno per il 2 giugno. Durante l’evento si era scatenata una maxi rissa, forse originata dal furto di un portafoglio, che ha reso necessario l’intervento della polizia in tenuta antisommossa.

Parte dei giovani è probabilmente andata in stazione e salita a bordo del treno diretto a Milano, che era “stracolmo”, Le vittime, mentre subivano violenza, non hanno chiamato le forze dell’ordine per paura di essere picchiate ma hanno contattato i genitori.

“Abbiamo chiamato noi il 112 ma nessuno è intervenuto” dicono mamme e papà. Le giovani sono state aiutate da un ragazzo che le ha fatte scendere alla fermata successiva, a Desenzano.

Ieri tutte hanno presentato denuncia alla Polfer della stazione Centrale di Milano.

Non è certo un bel scrivere e nemmeno narrare di questi banditi che andrebbero impiccati.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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