È arrivato su un trono, come un re. E come un re ha lasciato il ring. Imbattuto. Tyson Fury, il Gipsy King, ha difeso la corona dei Pesi Massimi versione WBC (World Boxing Coucil) mettendo KO il suo ex sparring partner Dillian Whyte alla sesta ripresa di quello che, dice, è stato l’ultimo match della sua carriera, davanti ai 94 mila spettatori della Wembley Arena di Londra.
“Io sono una leggenda” ha gridato Fury sollevando la cintura al termine di un confronto quasi senza storia. Se dovesse confermare il proprio ritiro, lascerebbe da imbattuto campione del mondo dei Massimi.
Ha deciso l’incontro il suo destro terrificante assestato sul mento dell’avversario, l’ex ‘kick-boxer’ e connazionale Dillian Whyte , crollato al tappeto senza nemmeno rendersene conto. Un pugno, a pochi secondi dalla fine del sesto round, arrivato praticamente dal nulla, con Fury che ha tenuto il controllo del match senza davvero sforzarsi. Whyte aveva un taglio intorno all’occhio destro. Il quinto round ha visto Fury dominare, con un colpo al corpo e poi un diretto che ha fatto oscillare Whyte.
“È forte come un toro e ha il cuore di un leone”, aveva parlato così Fury del suo avversario, che è stato il suo sparring partner dal 2012 al 2013, “ma stasera ha incontrato un grande nello sport, uno dei più grandi pesi massimi di tutti i tempi. Penso che persino Lennox Lewis sarebbe orgoglioso di quel montante”. Se si ritirerà, Fury diventerà il più grande dei pesi massimi britannici, superando Lewis.
Ciò che potrebbe ancora farlo continuare a combattere è la possibilità di essere il campione indiscusso di quello che potrebbe essere un incontro estremamente redditizio contro Oleksandr Usyk o Anthony Joshua. Usyk ha battuto Joshua lo scorso settembre per prendere le cinture WBA, IBF e WBO ed è pronto per la rivincita con Joshua dopo aver lasciato la sua Ucraina, dove stava aiutando nella guerra con la Russia.
Alla fine dell’incontro, il 33enne pugile britannico, con le sue cinture WBC e Ring Magazine e i colori della bandiera dell’Inghilterra addosso, nel giorno di San Giorgio, ha confermato le sue intenzioni: “Che modo di uscire. Sono una leggenda”, ha detto prima che i fuochi d’artificio illuminassero Wembley.