Riduzione di circa 5,8 miliardi di euro dei consumi delle famiglie. Chiusura di altre 20 mila attività, portando da 90 a 110 mila le cessazioni di impresa previste quest’anno. A fare i conti sulle nuove disposizioni di contenimento del Covid è la Confesercenti.

L’ipotesi di chiusure per la prima settimana di novembre, porterebbe ad una riduzione totale dei consumi delle famiglie a 95,8 miliardi di euro, anche con il ritorno alla normalità in occasione delle festività natalizie. Inoltre, secondo Confesercenti, nel caso si dovesse tornare a due ulteriori mesi di lockdown, si verificherebbe una caduta immediata della spesa di 40 miliardi.

Crollo attività: subito i sostegni
“L’aver evitato il lockdown totale è un fatto positivo, male restrizioni imposte potrebbero comunque avere ripercussioni drammatiche sulle imprese, in particolare nei comparti colpiti in maniera diretta dalle nuove limitazioni”, sostiene Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti.

“Chiediamo non solo che si predispongano sostegni adeguati, ma che stavolta siano davvero immediati: alcune misure già annunciate da tempo -come i contributi per le imprese dei centri storici, o quelli per le attività di ristorazione e dei settori ricreativi e dell’intrattenimento – sono ancora bloccate dalla mancanza di decreti attuativi. Bisogna cambiare passo”. “È inaccettabile che i provvedimenti di restrizione alle attività delle imprese non siano contestualmente accompagnate da ristori congrui e subito disponibili alle imprese, dal primo minuto. Servono soluzioni per agevolare l’accesso al credito e per fronteggiare i costi fissi”.

Blocco affitti e fallimenti
Una nuova normativa urgente, è quella sugli affitti. Secondo Confesercenti ci sarebbero almeno 70 mila attività, in Italia, che non ce la fanno più a pagare il canone. “Dobbiamo aiutarle – sostiene Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti- introducendo agevolazioni per i proprietari che riducono o sospendono l’affitto. Rimane, inoltre, assolutamente necessario bloccare le procedure di fallimento altrimenti sarà una catastrofe sociale”.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui