Attivisti per il clima di Ultima Generazione hanno imbrattato stamattina con del Nesquik la facciata laterale destra e con del fango il colonnato della Basilica di San Marco a Venezia, nel corso di un’azione che hanno definito “un allarme anti-incendio”.

Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa una miscela di acqua e argilla, esponendo poi uno striscione con lo slogan “fondo riparazione”. Alcune persone li hanno presi di mira, contestando questa forma di proteste, e gli attivisti sono stati portati in Questura dopo essere stati fermati dalla Digos: sono tutti italiani, giovani tra i 20 e i 34 anni, e saranno denunciati per danneggiamento semprechè non si ravveda un’altra accusa nell’indagine coordinata dal pm lagunare Roberto Terzo.

Dentro gli uffici della Questura avrebbero detto ai poliziotti “noi siamo i soli fortunati a vedere ancora la Basilica di San Marco” e perorando le lotte per il clima hanno denunciato che “questo è l’ultimo campanello d’allarme”. Secondo quanto si è appreso, da ambienti vicini agli inquirenti, la polizia ha sequestrato agli attivisti due estintori che sono stati modificati per poter spruzzare fango e altro liquido. Dopo l’accaduto sono subito iniziate le operazioni di pulizia della facciata della Basilica e gran parte del liquido è stato giĂ  stato lavato dagli addetti alla manutenzione.

A cura di Elena Mambelli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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