Quando è nato in te il desiderio di iniziare a scrivere Libri?
Ho sempre amato leggere. Ho una formazione classica e, grazie ai professori che ho avuto nel corso degli anni, mi sono appassionato alla letteratura. Per me, il compito in classe di italiano, il famoso “tema” era un piacevole momento in cui potevo lasciar fluire la penna sul foglio bianco, Quella sensazione di creare personaggi, storie ed emozioni dal nulla mi ha sempre appassionato, e tuttora provo le stesse vibrazioni quando mi siedo al computer per scrivere le mie storie.

Se ti dovessi descrivere usando solo 3 aggettivi quali sarebbero e perché?
Disponibile – ma ancora non ho capito se è un qualità o meno, ahahah – Creativo: è la mia condizione continua. Attento: mi piace osservare cosa mi accade attorno.

Quanto tempo hai impiegato per ideare dalla A alla Z “Contorni opachi”?
Più o meno un anno comprese tutte le fasi: Progettazione, Scrittura, Revisione, Editing, ecc.

Chi credi “dovrebbe” comprare e leggere il tuo libro?
Le persone sensibili, attente alle esigenze degli altri. Chi non ha paura di mettersi in discussione e di riflettere.

Quali sono le tue fonti di ispirazione nell’ambito artistico/culturale?
Sono moltissime. Ne dico un paio. In ambito letterario, ho un debole per David Foster Wallace e sento una sintonia emozionale – non son per quale assurdo motivo – con A.M. Homes. In ambito musicale, invece, sono da sempre innamorato dei Pink Floyd. Nel jazz, sicuramente John Coltrane su tutti. Come chitarristi di riferimento, Pat Metheny e Scott Henderson. Il gruppo musicale che seguo come ispirazione creativa sono i Medeski, Martin and Wood.

Che importanza ha il genius loci all’interno del tuo lavoro?
Credo che in qualsiasi ambito, anche in quello artistico, ci debba essere un perfetto equilibro tra talento e applicazione: l’uno sostiene l’altro. Si alimentano a vicenda.

Quale progetto ritieni, che ad oggi, ti rappresenta di più? Puoi raccontarci la sua genesi?
Credo che ogni creazione artistica rappresenti una porzione di me. Dipende molto dalle fasi, dai periodi in cui si scrive o si compone. Sostengo che nessuno debba vivere di rimpianti e che ciò che rappresentiamo oggi sia esattamente ciò che dovremmo essere. Per cui, la mia risposta è poco centrata. Potrei dirti tutti o nessuno. Oppure, il prossimo progetto su cui sto lavorando, perché, d’altronde, siamo costantemente in divenire.

Quale consiglio daresti ad un giovane liceale che avrebbe voglia dopo la maturità di intraprendere il tuo stesso cammino?
Di leggere tantissimo, essere curiosi della vita e scrivere, scrivere, scrivere. È il modo migliore per crescere, sia come uomini, che come artisti.

D. Quali i tuoi progetti futuri?
A maggio, uscirà il mio nuovo romanzo per Bertoni Editore, “L’abito della festa”, che presenterò in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino. Poi sono in tour con due spettacoli di teatro-canzone su Lucio Dalla e Lucio Battisti. Sto scrivendo una nuova storia e sistemando altri romanzi già chiusi. Sto lavorando a un nuovo disco di jazz con miei brani inediti.

Grazie, grazie, grazie Anthony Caruana, per il tempo dedicatomi… Ti domando: come vorresti finire questa nostra chiacchierata?
Con un augurio reciproco di portare cultura, bellezza e informazione con entusiasmo, passione e allegria.

A cura di Ilaria Solazzo – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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