Maurizio Landini con Giorgia Meloni

Sembra che gli evidenti contrasti tra la Cgil e del suo esponente Maurizio Landini al Governo Meloni si siano “mitigati” a seguito della tassa sugli extraprofitti che verrà applicata nei confronti delle banche, così come una “equilibratura” con la Cisl di Luigi Sbarra sempre propenso al dialogo piuttosto che all’opposizione.

Tale tassazione ha dato modo ai Sindacati di valutare comuni intenti e la “convinzione” che uniti si possono raggiungere obbiettivi migliori.

Forse no sarà altrettanto facile affrontare le problematiche del “salario minimo” ma, almeno nella fase inziale, la sensazione è quella che Landìni, Sbarra e Bombardieri saranno coesi nelle azioni da sviscerare.

La Cgil ha così commentato il provvedimento:Adesso il governo, dopo questo passo indietro rispetto al ridimensionamento dell’imposta sugli extraprofitti deciso nell’ultima legge di Bilancio, non si fermi a un provvedimento estemporaneo, ma estenda la decisione assunta sulle banche a tutte le imprese e i settori che stanno macinando risultati record e per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse recuperate non ci sono dubbi: sono da destinare al sostegno di lavoro, salari, sanità e servizi pubblici.”

Si è subito associata la Uil che ha dichiarato; “I principi alla base della misura annunciata daò Governo sono condivisibili,”

Landini ha inoltre rincarato la dose affermando; “Sarebbe utile allargare questo tipo di intervento alle altre multinazionali (energia, digitale, logistica) per recuperare risorse da impegnare ad alzare salari, retribuzioni, pensioni ed a ridurre il peso delle tasse ai lavoratori, pensionati e sostenere le famiglie sui mutui per le prime case.” .

Vedremo presto i risultati.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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