Luna Rossa Prada Pirelli (R) chases Emirates Team New Zealand during race six on day three of the 36th America's Cup in Auckland on March 13, 2021. (Photo by MICHAEL BRADLEY / AFP) (Photo by MICHAEL BRADLEY/AFP via Getty Images)

Lo si immaginava è così è stato. Determinante la partenza, in entrambe le regate. Nella prima e vittoriosa di Luna Rossa i neozelandesi rimangono fermi sulla linea, inermi nel spiccare il volo. Luna Rossa non si fa pregare e se ne va indisturbata, guadagnando acqua su acqua, secondi preziosi. 32 quelli di vantaggio massimo realizzati dall’imbarcazione italiana, che infine taglia la linea del traguardo con un vantaggio importante, 18 secondi, ma non abissale come la partenza avrebbe potuto lasciar credere. Segno che i neozelandesi sanno essere molto veloci.

​Vento tra gli otto e i nove nodi di intensità anche nella seconda regata di giornata, la cui partenza sembra essere la copia della precedente, ma a ruoli invertiti. New Zealand è sulla destra dell’ingresso che accelera veloce sui foil, Luna Rossa è in ottima posizione, ma non riesce a decollare, resta anche lei sulla pancia come i neozelandesi nella precedente partenza.

E’ la prima volta che l’imbarcazione italiana non riesce a prendere il volo e, in questo senso, sembra aver pagato l’esperienza del timoniere neozelandese Burling che velisticamente nasce proprio sulle barche con i foil e che è sembrato aver fatto subito tesoro della brutta partenza precedente.

Poi non c’è più storia, Team New Zealand accelera e per Luna Rossa è impossibile recuperare, con un ritardo che supera sempre il minuto, per diventare in conclusione di 1 minuto e 22 secondi.

Tra questa notte e domani mattina ancora due regate, ma soprattutto ancora due partenze, perché oramai è evidente che la chiave di tutto è lì: sul filo di lana.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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