Aldo Moro

Il 23 settembre del 1916 – Nasce Aldo Moro. E’ stato un pilastro sacro tra i fondatori della Democrazia Cristiana e un vero e saggio rappresentante alla Costituente,  del partito tra i più polari in Italia ne divenne segretario  nel 1959 e poi presidente nel  1976. Fu più volte ministro; cinque volte Presidente del Consiglio, guidò governi di centro-sinistra negli anni sessanta, promuovendo nel una decade dopo la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito Comunista Italiano che era guidato da Berlinguer, stringendo una certa amicizia per arrivare ad un governo di coalizione fra i due partiti. Fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo dalle famigerate Brigate Rosse.

Di Aldo Moro ho ancora ben presente una sua citazione, che ancora oggi rimane di grande attualità: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” Questa espressione così armonica rappresenta la dignità di ogni donna e di ogni uomo e fa capire che anche in periodi bui, ci si può sempre risollevare se siamo in grado di raccontare ciò che siamo, quello che rappresentiamo gli uni per gli altri. Certo, può apparire come una vocazione cattolica – cristiana ma in realtà è anche laica che rasenta il sentimento puro della politica nostalgica.

Tutti lo chiamavano il Presidente, come se fosse una guida universale del popolo italiano, perchè. Semplicemente per il suo modo perbene, sapeva stare in mezzo alle persone con un animo buono, gentile, sempre integerrimo e con il suo sorriso a volte fin troppo mite. Aveva sia a Roma che nel suo paese d’origine un saluto e una buona parola per tutti. Era garbato e non tutti lo sanno, ma proprio per rimanere umile e vivere le piazze, pregava, il capo scorta dei carabinieri, allora maresciallo Belfiore, di poter essere libero tra la folla… “Chi in certi paesi potrà mai farmi del male…”

Aldo Moro, non aveva nessun timore, proprio perchè attraverso la sua vocazione universitaria a Bari (giurisprudenza / Scienza Politica / Storia) aveva prima studiato e poi capito che attraverso la preghiera, l’umanità, il buon senso, si poteva camminare per strada in modo libero senza riserve. La libertà era per il grande politico il centro dell’universo e dello scudo crociato.

Tutti quelli della nostra età sanno di Aldo Moro, dilungarsi nella sua carriera politica, sarebbe stato un modo di riciclare i ricordi, per questo ho preferito rappresentare l’uomo, ma termino con l’anno di piombo il 1978. Il 28 febbraio, nel corso della riunione congiunta dei gruppi parlamentari democristiani di Camera e Senato, il Prof. Moro tiene un discorso decisivo al fine di ottenere il consenso necessario alla nascita del nuovo governo Andreotti, che si avvarrà dell’appoggio programmatico e parlamentare – ma non di governo – del PCI.

Il 16 marzo, mentre si sta recando alla Camera per il voto al nuovo governo, è rapito dalle Brigate Rosse che uccidono tutti gli uomini della sua scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera. Il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, viene ucciso dalle stesse Brigate Rosse. Lo statista aveva 61 anni e lasciò nel pianto del dolore i suoi cari quattro figli: Maria Fida, Giovanni, Agnese, Anna, concepiti dalla moglie Eleonora Chiavarelli. A Maglie in provincia di Lecce dove è nato lo ricordano ogni giorno, mentre la sua sepoltura avvenne a Torrita Tiberina dove costruivano gli imperatori di Roma.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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