Archiviato l’esaltante successo con il Belgio la Nazionale di calcio Italiana sta lavorando, da un paio di giorni, in vista della partita di domani pomeriggio alle 15 contro la Svezia.
La squadra di Hamren ha Zlatan Ibrahimovic come giocatore di maggior talento, ma anche altre vecchie conoscenze del campionato italiano da non sottovalutare, come l’ex Cagliari Ekdal e il portiere Isaksson che ha tenuto a galla gli scandinavi con le sue parate nella gara d’esordio.
Quali sono le insidie della partita? Intanto quella, stavolta reale, di partire da favoriti, che potrebbe giocare brutti scherzi agli azzurri, come successo al mondiale due anni fa, quando la Costa Rica data da tutti come vittima sacrificale, diventò inesorabile mattatrice degli azzurri dell’allora ct Prandelli.
Antonio Conte da martellatore qual’è, certamente lavorerà sull’aspetto psicologico dei suoi ragazzi, come ha già iniziato a fare, pronunciando dopo la vittoria col Belgio la laconica frase “Non abbiamo fatto ancora niente”.
Il cammino è ancora lungo e gli avversari sono tanti e pericolosi, certo l’ottima partenza di torneo costringe gli altri(il Belgio soprattutto) ad inseguire, e questo è per gli azzurri un vantaggio.
Contro il Belgio è bastato difendersi e ripartire, consapevoli della difesa colabrodo dei fiamminghi. Stavolta, contro una squadra chiusa come quella svedese,servirà impostare il gioco senza commettere gli errori banali di lunedì sera, dando anche più di un’occhiata allo spauracchio Ibra che ha già perforato Buffon diverse volte nel campionato italiano.
Difficoltà in più potrebbe essere l’assenza di Pellè, ancora in dubbio per una piccola botta. L’attaccante dovrebbe riuscire a recuperare, ma in caso contrario sarebbe pronto Zaza ad affiancare Eder, convincente col Belgio.
Sulla fascia dovrebbe venire confermato Darmian, nonostante la brutta partita di lunedì. In caso di ripensamento El Sharaawy o De Sciglio si giocano il posto dell’ex difensore granata.
La vittoria significherebbe aritmetica qualificazione agli ottavi.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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