IL FILO NASCOSTO DELLE VERITA’ NEGATE

Sui misteri dell’Italia si e’ scritto e parlato fin troppo: cio’ che e’ mancato sempre e’ stata la ricerca di una “vera giustizia”!

A che voce di bilancio politico dovremmo ascrivere e rielaborare la nostra societa’ recente?
Solo nelle dittature succede che il suddito schiavo venga considerato dal re padrone come ignorante a cui non si possono raccontare le verita’.
Non piu’ un cittadino degno di giustizia!

La storia occulta del nostro Paese viene scritta in sedici anni: dal 1978 al 1994.
Il finto sequestro Sindona, la strage di Ustica, di Bologna, le bombe del Rapido 904, l’estate dell’Addaura e dell’assassinio Agostino, l’autoparco milanese di via Oreste Salomone, i giorni della Falange Armata, quelli della Uno Bianca, e la militarizzazione del Paese con una serie di fatti di sangue e attentati apparentemente senza senso.

Fino ad arrivare agli ordigni di Cosa Nostra del ’92 e del ‘93, segnali di una trattativa avviata dalla mafia con uomini delle istituzioni.
Eppure nel novembre 1993 tutto sembra smorzarsi per poi tacere definitivamente.
Come si riesce a spiegare, e chissa’ se le persone “ normali” come me, riusciranno mai a comprendere fino in fondo che i nostri governanti, per perpetuare negli anni il loro potere, hanno creato terrore, morti nelle piazze, hanno alimentato il terrorismo di destra, si sono alleati con le varie agenzie del crimine per far compiere loro tutti i lavori sporchi che non potevano fare.

Parlo dei rapporti tra lo Stato Italiano e la Mafia, che non si possono nascondere, se non ritirando fuori l’ennesima foglia di fico della ragion di stato.
I terroristi, i servizi, gli apparati, i mafiosi sono stati solo degli esecutori provenienti da altre entita’, che utilizzarono le stragi che ebbero come obiettivo il mantenimento del potere nelle mani di chi lo deteneva da anni.
Come e’ potuto accadere tutto cio?
Cosa e’ successo?
Forse che la criminilita’ organizzata ha ritrovato una forma di tacita convivenza con lo Stato?
In quegli anni assistavamo gia’ semiimpotenti alla morte della politica, nasceva la stagione degli apparati, della finanza, delle carriere, e del consenso, costruiti con la televisione, dei ricatti e dei servizi segreti.
Assistavamo impotenti all’alba della Seconda Repubblica, che nasceva inesorabilmente sui corpi delle vittime delle stragi impunite.

Da allora nulla e’ cambiato!
Abbiamo sbagliato tutto.
Noi qui, da anni, ad aspettare che giustizia sia fatta, noi qui ad aspettare il “cambiamento”!
La Seconda Repubblica, la Terza, la Quarta, Mani Pulite, piazza pulita, aria pulita, noi qui ad illuderci ogni volta di poter spazzare via la corruzione che ci soffoca, noi illusi di poter confinare un giorno la tangente nei libri di geometria e la mazzetta nell’edicola sotto casa, noi qui a celebrare ogni anno il 17 febbraio, Tangentopoli, l’arresto di Mario Chiesa, il tintinnare di manette come sacrificio necessario per la rinascita di un paese nuovo, ebbene, abbiamo sbagliato tutto!
Hanno vinto loro.

Non li abbiamo mai sconfitti, non se ne sono mai andati.
E adesso non aspettano altro che essere celebrati come nuovi eroi, come i Santi Patroni di un Italia che non cambia mai.

E allora, me ne vado giu’ in cantina, torno a rileggermi Aristotele e vi lascio con questa memorabile citazione: “una prova della liberta’ e’ nell’essere governati e nel governare, cioe’ nell’alternanza dei governi. Nessun individuo puo’ coprire due volte la stessa carica, le cariche sono di breve durata”!
L’assenza di giustizia non sara’ solo il torto dei familiari delle vittime, ma rappresentera’ per tutti la continua negazione della verita’ e continuera’ ad essere un vulnus di impareggiabile gravita’ per l’andamento democratico del nostro paese, un paese i cui piu’ importanti rappresentanti possono essere ricattati da chi di quel filo conosce consistenza e colori, un paese in cui non potranno essere applicati quei contrappesi democratici riconosciuti e fortemente voluti dai nostri padri costituenti.

Finche’ non verra’ alla luce quel filo nascosto, la verita’ su ogni strage, sia essa di matrice mafiosa o terroristica, restera’ sempre parziale, perche’ sara’ indagata e studiata come un episodio a se’ stante, con moventi, di natura praticamente inaccessibili, indipendenti, e dunque, indecifrabili!.

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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