E’ probabilmente uno degli alimenti più consumati al mondo, protagonista indiscusso della gastronomia della maggior parte dei paesi del pianeta: proprio per questo la diffusione di riso contraffatto è particolarmente preoccupante.

Sono circa duecento milioni, le tonnellate di questo alimento prodotte ogni anno e distribuite in tutto il globo, e vista la grande richiesta, dalla Cina hanno pensato – male – di abbassare i costi di produzione e incrementare la produzione con uno stratagemma da galera: creare finti chicchi di riso addizionati con amido di patata, resina industriale e plastica. Il primo allarme si era diffuso già nel 2011 dalla Cina, per poi arrivare anche in Vietnam, India e Indonesia, raggiungendo infine l’Unione europea.

Naturalmente, è facile intuire che l’assunzione di un simile composto possa causare gravi problemi di salute, dalla gastrite ad altre disfunzioni digestive. Il grosso problema è che non è affatto semplice riconoscere i finti chicchi di riso, in quanto si tratta di un’imitazione quasi perfetta. Anche per questo e per la difficoltà nello svolgere dei controlli scrupolosi, la questione non è ancora stata risolta.

Il monito più efficace dunque è quello di controllare sempre i prodotti che acquistiamo, guardando bene la provenienza. Nel caso specifico ecco un piccolo trucco per verificare la qualità del vostro riso: versate un cucchiaio di riso crudo in un bicchiere di acqua fredda. Quindi mescolate. Se il prodotto non galleggia, allora va tutto bene. In caso contrario, prestate molta attenzione…

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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