Matteo Salvini, parlando a Bologna in Piazza Maggiore, ha dichiarato: “Quando avremo finito con le ruspe coi campi rom, cominceremo coi centri sociali”.

Naturalmente tali affermazioni hanno suscitato non poche polemiche e un gruppo di manifestanti dei collettivi è riuscito ad arrivare in piazza con l’intento di contestare il leader della Lega Nord. La polizia li ha poi allontanati.

Salvini non aveva potuto tenere la sua iniziativa elettorale in piazza Verdi, in quanto il Questore di Bologna, gliela aveva negata. In segno di protesta, il leader della Lega si è presentato in piazza imbavagliato e con uno striscione, tenuto insieme alla candidata leghista Lucia Borgonzoni, con scritto “liberiamo Bologna”.

“Sono 50 sfigati che dovrebbero essere rieducati con le buone maniere come facevano i loro amichetti in Unione Sovietica – ha detto Salvini – la cosa indegna è l’atteggiamento del sindaco Virginio Merola, imbarazzante, vogliamo mandarlo a casa. La provocazione non è che alcuni bolognesi vogliano andare in piazza Verdi, ma che Merola tolleri e coccoli queste persone”.

“Che gli italiani votino, non ne posso più di presidenti non eletti, Monti, Letta, Renzi. Lo capisca anche Berlusconi, nessun accordo, nessun inciucio, elezioni subito, come Lega siamo pronti anche domani”, ha poi aggiunto il numero uno della Lega Nord replicando a Silvio Berlusconi che aveva ipotizzato, in caso di vittoria del no al referendum, un governo di unità nazionale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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