Al via la parata per il settantesimo anniversario della Repubblica.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella ha raggiunto via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, e ha preso posto sul palco presidenziale dove sono presenti le massime autoritĂ  dello Stato.

A rendergli gli onori un reparto di corazzieri a cavallo.
Sfileranno in circa 3.600, tra militari e civili. – In apertura, dopo la banda dell’Esercito, 400 sindaci con le loro fasce tricolori, in rappresentanza degli 8.000 Comuni italiani: si tratta di una novitĂ  assoluta di quest’anno “a simboleggiare – è stato sottolineato – come il 2 giugno sia la ‘festa di tutti’ e non solo delle Forze armate”.

Presenti alla parata anche gli studenti e i docenti di 53 scuole secondarie e gli atleti del Gruppo paralimpico della Difesa, reduci dagli Invictus Games svoltisi ad Orlando, dove hanno conquistato diverse medaglie.

In un messaggio al Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Claudio Graziano, il Presidente della Repubblica scrive: “Il 2 giugno 1946, con il Referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale, le italiane e gli italiani scelsero la Repubblica, eleggendo contemporaneamente l’Assemblea Costituente, che, l’anno successivo, avrebbe approvato la Carta Costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana. Quei valori di libertĂ , giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra societĂ  ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa”. “Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generositĂ  alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunitĂ  internazionale”. “Nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre piĂą connesso e interdipendente in cui viviamo, l’Italia prosegue Mattarella – svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all’affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarietĂ  e della pace: di essi le Forze Armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni.

E’ accaduto nei sanguinosi conflitti mondiali che hanno lasciato segni indelebili nella coscienza collettiva. E’ accaduto quando il Paese ha subito calamitĂ  naturali, come durante il terremoto del Friuli, che abbiamo recentemente ricordato nel suo quarantennale, e così accade oggi con i nostri soldati che vengono impiegati in patria e all’estero per contribuire a darci sicurezza e serenitĂ . Nel 70 anniversario della Repubblica rivolgo il mio deferente omaggio, a tutti i militari che hanno perso la vita, in Italia e all’estero per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali, unitamente alla comunitĂ  internazionale, ci ispiriamo e che promuoviamo nel mondo. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati lontano dalle proprie case ed affetti – conclude – giungano un fervido augurio e la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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