Con Espana es siempre un llanto

Da Cardiff in poi, passando per il Bernabeu, il Metropolitano o il Camp Nou, è sempre un “pianto”, dato che dal giugno 2017 in poi, ogni qual volta c’è stato un incrocio italospagnolo, se è andata bene è finita 0-0 (Juve-Barcellona e Roma-Atletico, nei gironi di Champions), mentre il risultato odierno è un perentorio 19-2 per le “furiasrojas”!

Vero che se il pallone è rotondo Juve e Roma non sono ancora fuori, dovendosi giocare il ritorno, ma davvero si può pensare che le nostre compagini possano ribaltare i rispettivi passivi senza che accada un miracolo degno della moltiplicazione di pani e pesci o della trasformazione dell’acqua in vino?
Il confronto tra le prime e le terze di Spagna ed Italia è stato impietoso, specie per quanto riguarda i bianconeri torinesi che, forti dell’esperienza di dieci mesi or sono, ritenevano di aver diminuito il gap che li separa dai blancos, ed invece si sono ritrovati letteralmente piallati da CR7 e C. ben al di là di rovesciate ed affini.

La Roma da par suo, è invece scesa al Camp Nou con l’umiltà di chi sa di essere inferiore, ma anche con la voglia di provarci, ed avrebbe meritato un passivo inferiore, al di là dei comunque troppi errori commessi dai giallorossi sia nelle conclusioni che in difesa.

A Torino è andato in onda un Ronaldo devastante, ma si può usare il portoghese come alibi per una gara in cui la Juve ha fatto peggio che a Cardiff? Con una difesa “addormentata”, un centrocampo inesistente ed un attacco che ha prodotto un tiro in porta in novanta minuti, dove si pensa di andare? Il Real è più forte e questo è un dato di fatto incontestabile, ma lo si può affrontare con la tipica spocchia di quando si gioca contro il 99% delle italiane che vanno bene per una briscola ed un tressette o poco più?
Altro che imparare da Cardiff! Allegri ed i suoi hanno fatto ancora più errori, e buon per loro che CR7 avrà segnato su una rovesciata da sogno, ma si è letteralmente mangiato due reti più difficili da sbagliare che da infilare alle spalle di Buffon; oltre a ciò il Pipita ha tirato una volta in porta, mentre il “nuovo Messi” Dybala è stato più a terra che in piedi, fallendo nuovamente un incontro di quelli che contano e lasciando i compagni, già in difficoltà enorme, ancor più in balia degli avversari.

Ovvio che ognuno esprime le proprie opinioni e tutto è discutibile, ma dire, come ha fatto qualcuno, di aver visto una buona Juve per un’ora è forse un “tantino” esagerato, così come affermare che arbitro e sfortuna hanno battuto la Roma, anche perché non capisco come mai quando un’italiana vince 4-1 la si esalta e si dimenticano gli episodi, mentre se perde…

Sicuramente quello su Dzeko era fallo da rigore, ma la partita sarebbe (forse) cambiata solo nel caso di segnatura e non (sentito testualmente in tv) solo grazie alla concessione del penalty, anche perché in stagione la formazione di Di Francesco non è che abbia brillato dal dischetto.
Quanto alle autoreti, sono davvero frutto di sfortuna? O piuttosto il disperato tentativo di impedire agli avversari di segnare? Capitan Futuro ha sparato una bordata in porta, da centravanti, per anticipare un avversario che sarebbe stato da solo e sul 2-0 c’è stato un pasticcio incredibile ed errori ci sono stati anche sulle altre due segnature, segno che la paura era tanta e non è bastata la buona volontà a porvi rimedio.

D’altra parte se non andiamo ai Mondiali ci possiamo stupire di certi risultati? Ribadisco che i colpevoli sono stati scoperti e puniti, ma quelli andati in campo (e non solo, sapendo bene a cosa alludo) sono davvero così “fenomeni” come continuiamo a dipingerli quando ne fanno sette al Sassuolo o cinque al Benevento?
Un po’ meno arroganza e spocchia ed un bel bagno di umiltà servirebbero eccome, così come sarebbe servito il VAR a Barcellona, anche se magari sarebbe cambiato poco, al di là del fatto che non c’è mai la controprova, così come è piuttosto stupido chiedere l’aiuto della tecnologia quando fa comodo; ma cosa vogliamo farci? Certi atteggiamenti sono tipicamente italiani e difficilmente saremo capaci di cambiarli, molto meglio continuare a lamentarsi, tanto quando si perde un colpevole “altrui” lo si trova sempre!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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