La cifra corrisponde a circa 2000 euro, e corrisponde ai “30 denari” con cui un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico ha autorizzato le ricerche petrolifere davanti alle isole Tremiti.

A denunciare lo scempio è stato Angelo Bonelli, della Federazione dei Verdi. “Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte ad uno dei gioielli ambientali più importanti d’Europa: le isole Tremiti”, ha dichiarato Bonelli, precisando che “il 22 dicembre 2015 con decreto n.176 è stato conferito il permesso B.R274.EL alla società Petroceltic Italia Srl”.

Le ricerche petrolifere riguarderanno “una superficie di 373,70 chilometri quadrati, in un’area dalla ricca biodiversità marina” e “verranno utilizzate le tecniche più devastanti, come l’air gun, per le ricerche di idrocarburi. La Petroceltic Italia – prosegue Bonelli – pagherà allo Stato italiano la cifra di euro 5,16 per chilometro quadrato, per un totale di 1.928,292 euro l’anno”.

Complessivamente, aggiunge Bonelli, “in Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 chilometri quadrati”. Di questi permessi, 90 riguardano la terraferma, per una superficie di 27.662,97 chilometri quadrati; le autorizzazione per i fondali marini sono 24, per 8.800 chilometri quadrati: “si sta perforando – osserva – un territorio equivalente a quello di Lombardia e Campania messe insieme”. Per Bonelli “l’Italia deve fermare le trivelle, non i referendum, valorizzare i suoi tesori ambientali, tutelare l’economia della pesca, dell’agricoltura e del turismo che sono messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione. Il futuro – conclude – non è il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile”.

Il commento amaro del sindaco delle isole Tremiti non si è fatto attendere: “Ho ricevuto la comunicazione da Roma tre giorni fa ed ho chiamato subito il presidente della Regione Puglia; ma io mi chiedo: può un governo decidere senza tenere conto del parere delle Regioni, alcune delle quali hanno proposto i referendum contro le trivellazioni?. Noi siamo un piccolo comune, abbiamo fatto insieme ad altri diverse manifestazioni, qui e a Peschici, Manfredonia, anche con il compianto Lucio Dalla. Tutto per fermare questa idea”. Per il primo cittadino delle Tremiti le tecniche che dovrebbero essere usate per le ricerche di idrocarburi in mare sarebbero peraltro molto invasive. “Verrebbero utilizzate piccole esplosioni che fanno impazzire la fauna marina. Tutto questo in Puglia, dove ci sono 135mila addetti alla pesca. Per non parlare dei danni che ci sarebbero per il turismo, altra nostra risorsa”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui