Milan-Inter
Il colpo del ko arriva sul finire ma va a vuoto: sul piede di Mauro Icardi capita l’ultima opportunita’ per l’Inter di vincere il derby ma il re del gol perde lo scettro, almeno per stasera. Due gol annullati, uno per parte, reti inviolate, equilibrio in campo anche se la bilancia pende – di poco – dalla parte dell’Inter. Un’occasione mancata forse per la squadra di Luciano Spalletti anche se il Milan riesce a tenere botta e Handanovic compie un miracolo su un colpo di testa di Leonardo Bonucci. L’Inter rimane quarta a 59 punti a una sola lunghezza dalla Roma, il Milan resta a -8 dalla Champions, rosicchiando un punto alla Lazio. I nerazzurri confermano di aver esorcizzato i fantasmi, i rossoneri non trovano sbocchi soprattutto in attacco. L’Icardi-dipendenza e’ pero’ una realta’: se il bomber e’ in buona serata, tutto gira e tutto puo’ succedere. E’ vero anche il contrario: quando l’argentino non e’ ispirato, l’Inter perde la via maestra che porta al gol. A Icardi e’ stata annullata una rete, la Var gli dice di no. Questo episodio – al 38′ del primo tempo – potrebbe aver condizionato il capitano che sbaglia una seconda occasione, seppure nuovamente in fuorigioco. Stessa sorte – quasi in un gioco di specchi – per Patrick Cutrone che fa sognare i tifosi per pochi secondi con una acrobazia che ricorda Cristiano Ronaldo. La festa non c’e’ perche’ il guardalinee annulla tutto per offside. Poi, al 93′, Icardi sbaglia poco piu’ di un tap-in, e nega all’Inter la gioia di vincere il derby.

Ancora un poker per il Torino, che dopo Cagliari rifila quattro gol anche al Crotone. Al Grande Torino i granata si impongono 4-1 e centrano la seconda vittoria consecutiva, dopo quattro sconfitte, rilanciando le proprie ambizioni. Il settimo posto, l’ultimo disponibile per l’Europa League, è a cinque punti. Quanto basta per tornare a sognare, anche se la qualità del nuovo modulo con la difesa a tre e Ljajic trequartista dove ancora superare l’esame di avversari più quotati. E sabato arriva l’Inter.

Il Sassuolo, a Verona, in doppia inferiorità numerica pareggia al 50′ della ripresa e scatena la stizzita contestazione del pubblico del Chievo. Gialloblu in vantaggio grazie all’acuto di Giaccherini che capitalizza al meglio uno svarione difensivo di Lirola, rete dell’insperato pareggio emiliano che porta la firma di Cassata, palla gettata nel mezzo dell’area di casa nessuno la tocca e pallone che si insacca alle spalle di Sorrentino. Il Chievo getta alle ortiche una ghiotta possibilità di mettere un credito importante sulla salvezza, il Sassuolo dimostra di essere in salute anche se alcune scelte di Iachini, togliere Babacar unico in grado di tenere palla alta, mettono in difficoltà i neroverdi. Pareggio, tuttavia, anche se maturato in circostanze particolari che rispecchia i valori in campo. Perché il Sassuolo che sembrava tenere bene il campo, rischia di pagare a caro prezzo una dabbenaggine di Adjapong che interviene maldestramente su Sorrentino. Tagliavento decide per il giallo, poi richiamato dal Var e valutando il replay decide di estrarre il rosso. Pur in inferiorità numerica il Sassuolo non corre pericoli e il Chievo non costruisce nemmeno un’occasione da gol.

L’ultima ha la meglio sulla penultima in classifica. Al Vigorito il Benevento realizza la sua miglior prestazione stagionale, dominando dall’inizio alla fine l’incontro contro il Verona. Una prova d’orgoglio probabilmente inutile ai fini della salvezza, ormai quasi irraggiungibile, ma che rappresenta una boccata d’ossigeno per l’ambiente in una stagione trascorsa perennemente in fondo alla classifica. Il modo migliore per prepararsi alla festa di sabato prossimo, quando il Benevento accoglierà la capolista Juventus. I sanniti mettono a segno tre gol con Letizia e Diabaté, autore della sua prima doppietta, ma il passivo per gli scaligeri poteva essere anche più pesante considerate le numerose occasioni sprecate dai giallorossi. Il Benevento sale dunque a tredici punti in classifica. La salvezza resta lontanissima (tredici lunghezze di ritardo dalla Spal quartultima) e il risultato inguaia gli scaligeri da tempo in crisi di gioco e di risultati. Un inguardabile Verona, con Fabio Pecchia pesantemente contestato dal manipolo di ultras scaligeri giunti nel Sannio, che finisce per allontanarsi ancor più dalla zona salvezza.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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