Come anticipato nella serata di ieri dal nostro Editore, è arrivato il secondo no alle proposte cesenati relative all’ingente debito erariale del Cavalluccio e si sono quindi praticamente azzerate le possibilità di salvare Società e categoria, con il fallimento ben più vicino di un passo!

Al contempo avevamo commentato il deferimento di Presidenti e Dirigenti di Cesena e Chievo Verona per le plusvalenze realizzate con lo scambio di giocatori nelle ultime tre sessioni di mercato tra le due formazioni, che hanno iscritto a bilancio ben 23 milioni di euro, cifra impensabile visti i nomi di cui si parla.

Tali operazioni, “gonfiate” nei numeri, servivano esclusivamente per dare ossigeno a bilanci di Società evidentemente in profondo rosso, tanto da permettere iscrizioni che, nei fatti e nei numeri, non sarebbero state possibili.

Ma come funziona il meccanismo visto che gli scambi sono vicendevoli? Presto detto: ho una perdita a bilancio di 10 milioni che non so come ripianare ed allora mi rivolgo ad una Società “amica” e si imbastisce un bello scambio di giocatori, spesso riserve o ragazzi del settore giovani, cui vengono assegnate valutazioni milionarie.

Ma se lo scambio è vicendevole, che beneficio ne traggo? Intanto entrate ed uscite non vengono contabilizzate nello stesso modo, perché in entrata viene registrata la cifra per intero, mentre nelle passività la cifra viene suddivisa per il numero di anni di contratto sottoscritti dai calciatori acquistati; ovvero 10 milioni e cinque anni di contratto, prevedono una scrittura passiva a bilancio di soli 2 milioni.

Alla fine, spostando giocatori ipervalutati, da una perdita di 10 milioni, sono arrivato ad un passivo di soli 2 milioni! Il gioco è fatto e l’iscrizione pure! Fino a quando …. mi va bene!

Spero di essere stato sufficientemente esaustivo nello spiegare un meccanismo semplice quanto “truffaldino”, usato, come già detto ieri, da molte Società a cavallo del fine secolo scorso, Società di fatto salvate, per l’ampiezza del sistema, dal colpo di spugna deciso proprio in virtù del numero delle coinvolte che, se punite nel modo meritato, avrebbe di fatto quasi azzerato la Serie A.

Quello che fa ancora più specie, è che il Chievo risulti nuovamente coinvolto, come già nel precedente procedimento, segno evidente che il “miracolo” della Società di un rione cittadino veronese, forse tanto miracolo non è, anche considerando che pure nei vari scandali e scandalucci su scommesse e variegati, il Chievo non manca mai di essere presente!

Ciò detto, credo di dover fare un’ulteriore considerazione che coinvolge tutti coloro che sono nell’elenco dei deferiti, perché ho non solo l’impressione, ma la certezza, che lì in mezzo ci sia chi nulla sapeva di quanto stesse succedendo, mentre altri erano non solo consapevoli ma colpevoli della situazione generale in cui è oggi il Cesena.

Ben inteso, ognuno può avere le proprie idee e tutte sono assolutamente legittime, ma leggere, come ho fatto, difese del Presidente (con il coinvolgimento del grande Edmeo) con accuse rivolte ai suoi detrattori (tra cui mi ci metto anche io) e male parole rivolte ai reprobi, mi pare meriti una risposta.

Intanto credo che tra Edmeo e Giorgio ci sia la stessa differenza che passa tra il giorno e la notte, e lo dico anche perché all’epoca non solo ero nato, ma seguivo il calcio in modo capillare ed avrà pure avuto qualche difficoltà con la lingua italiana, ma Edmeo era un grande uomo, un grande imprenditore ed un grande Presidente e sono convinto si stia rigirando nella tomba, mentre il prode Giorgio cosa ha “prodotto” nel periodo in cui è stato al vertice o comunque tra i dirigenti del Cesena? Un bel passivo di 73 milioni, di cui 33 di imposte non pagate, l’ingresso in Società di personaggi che tutto hanno portato salvo che serietà e buona gestione (e qualcuno sarebbe pure rientrato! Che gestione splendida!), l’accordo di falsificare i bilanci con plusvalenze fraudolente …. manca qualcosa o può bastare?

Non voglio convincere nessuno, per carità, ma certi comportamenti non sono conseguenza di amore ed errori, tutt’altro, e la riprova è ciò che oggi attende il Cesena: il FALLIMENTO!

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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