Al Cesena piove sul bagnato e un “tornado” segue l’altro, quasi fossimo nelle immense pianure americane invece che in riva al Savio!

Questa volta la bella notizia arriva dal Procuratore Federale e dal Procuratore Federale aggiunto, che hanno provveduto a deferire al Tribunale Federale Nazionale, Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, rispettivamente presidenti del Chievo Verona e del Cesena:

“per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e per aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale. In merito alla vicenda, il Procuratore ha deferito altri 18 dirigenti di Chievo Verona e Cesena e le due società a titolo di responsabilità diretta e oggettiva”.

Insomma, una nuova grande prova di come si guida una Società calcistica “sana” verso il …. fallimento! Altro che fidarsi del Presidente!!!!

Quella delle plusvalenze fittizie non è una novità per il nostro calcio, anzi, e sì che si riteneva, dopo il decreto “salvacalcio” del 2003, di aver debellato quello che era stato perpetrato a cavallo del fine secolo da parte di alcune delle maggiori Società calcistiche italiane, ovvero una truffa enorme per salvare i bilanci e continuare a fare affari gonfiando il valore di cartellini di illustri sconosciuti, o quasi, scambiati gonfiando enormemente il loro prezzo, così da iscrivere profitti a pareggio di perdite, quelle sì, vere!

Lazio (quella di Cragnotti, che vinse lo Scudetto), Roma, il grande Parma di Tanzi (tra le più “scatenate” ad usare le plusvalenze e qualche anno dopo si capirà l perché), Inter e Milan (con scambi di giovanotti mai scesi in campo, a suon di miliardi), ma anche Genoa, Reggina, Udinese e lo stesso Chievo Verona, sempre definita “Società modello” che chissà come era coinvolta prima e lo è pure ora, così come nei vari scandali e scandaletti del calcio-scommesse; una banda di gentiluomini, non c’è che dire!

Che adesso di mezzo ci sia anche il Cesena fa male, molto male, ma dimostra come la conduzione del Club sia stata davvero piena di porcherie, perpetrate alle spalle di una tifoseria e di una città che possono accettare una retrocessione, ma non un comportamento ripetutamente fraudolento!

Alla faccia delle accuse lanciate “in punto di morte”, vero Presidente, di accuse a chi è rimasto insensibile davanti alla necessità di salvare il Cavalluccio, di chi non ha voluto rimediare alla sua INCAPACITA’ ed alle PORCHERIE di una gestione di cui ci si dovrebbe vergognare, se solo si avesse una dignità!!!

I tifosi, la gente di Cesena, merita tutto questo? il morale oggi è a terra, ovviamente, ma fallire e ripartire è davvero un male confrontato con quanto perpetrato in questi ultimi anni da dirigenti senza scrupoli, sempre pronti a trovare mille scappatoie per i loro interessi sporchi?

Se davvero tutto questo servirà per ripartire da zero, con gente che davvero vuole bene alla propria terra ed alla propria gente, e se NESSUNO di questi galantuomini sarà in qualunque modo coinvolto nel Cesena che verrà, bene, quel giorno bisognerà organizzare una grande festa, altro che piangere!

Ed a proposito di amenità, che dire delle odierne dichiarazioni di Zamparini, secondo il quale, Rino Foschi, sta già dando una mano al Palermo per cedere gli esuberi, in attesa di sapere se sarà Serie B oppure A? Ma l’ex Direttore, pochi giorni fa non era a fare il giro di imprenditori romagnoli per costituire una cordata che faccia ripartire il Cavalluccio dalla D? UNO E TRINO, e sì che solo un mese fa, insieme alle dimissioni, Foschi aveva dichiarato che tornare al Cesena (dopo sedici giorni al Palermo!?!?!?) era stato il più grave errore della sua vita lavorativa!

Sarà amore? Può essere, ma probabilmente bisognerebbe chiedersi cosa faceva il Direttore negli anni in cui è stato il Cesena a pagargli lo stipendio; possibile che lui non sappia niente di bilanco, plusvalenze e …. beccacce?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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