Con la finale dei play off termina la lunghissima stagione di Lega Pro, che dopo le promozioni di Cremonese, Venezia e Foggia, saluta e festeggia il Parma, vincitore della sfida finale contro l’Alessandria.

Stagione diversa per gialloblu e grigi che si sono trovati di fronte a giocarsi l’ultimo posto rimasto per una B che promette scintille; Parma a corrente alterna durante la stagione regolare ed anche negli incontri precedenti, tanto da rischiare la clamorosa eliminazione contro il Pordenone e salvatosi grazie ad un clamoroso errore dell’arbitro che, proprio al termine dei supplementari non ha concesso un eclatante rigore i veneti.
In finale poi, i gialloblu hanno meritato la vittoria contro un’Alessandria partita come grande favorita del Girone A e smarritasi proprio nel momento in cui la promozione sembrava cosa fatta, con la Cremonese che ha agguantato la prima posizione quando mancava solo un incontro alla fine, relegando i grigi alla roulette dei play off.

Parma dunque alla seconda promozione consecutiva che lo riporta almeno tra i cadetti dopo il fallimento e la rinascita partendo dalla Serie D; ovvio che l’ambizione sia quella di fare immediatamente un nuovo salto in avanti, e la Società pensa decisamente in grande ed a ritornare nell’elite del calcio nazionale, la strada è sicuramente più difficile mano a mano che si sale in alto, però l’ambizione è accompagnata da una struttura importante, anche sotto l’aspetto economico.
Si diceva prima delle difficoltà incontrate nel cammino stagionale, avvalorate dal triplice cambio in panchina e dall’abbandono della carica da parte del Presidente Nevio Scala, che nello scorso novembre ha rassegnato le dimissioni dalla carica assunta nell’estate 2015, quando la proprietà ha deciso di esonerare in un colpo solo l’allenatore Apolloni, il DS Minotti ed il responsabile dell’area tecnica Andrea Galassi.
Nonostante questo vero e proprio terremoto, e dopo un altro esonero in panchina, Morrone dopo due giornate, il Parma è riuscito nell’impresa di acciuffare la sospirata promozione; a dare la scossa positiva gli arrivi del mercato invernale (Frattali, Di Cesare, Munari e Scaglia, su tutti) che hanno aggiunto qualità ed esperienza, indispensabili per trovare un equilibrio in campo e nello spogliatoio.

Per i gialloblu il difficile viene adesso e se davvero si tenterà di arrivare alla terza promozione consecutiva occorrerà parecchio lavoro, perché non si potrà puntare solo sull’entusiasmo e sulla base societaria, per tornare in A occorrerà allestire una formazione competitiva e darle un gioco che oggi non c’è; il blasone, da solo, non basta così come non basta avere soldi da spendere e gli esempi delle ultime stagioni della cadetteria sono lì a fare da esempio.
Oggi è giusto festeggiare il traguardo raggiunto, ma da domani bisognerà mettersi al lavoro; il tempo non manca ma passa in fretta e non aspetta nessuno.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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