Il nuovo album in studio di Neffa ha un titolo dal preciso taglio politico: “Resistenza”. “Sì, ma solo se si considera il significato greco della parola ‘politica’”, precisa subito il cantautore, che abbiamo raggiunto telefonicamente alla vigilia dell’uscita del disco, “la resistenza in questione è la mia resistenza personale, la resistenza di un cantante che si trova a vivere in uno Stato in cui la musica arriva alle persone in forme sempre diverse. Si parla della mia resistenza ma anche della resistenza di tutte quelle persone che hanno voglia di ascoltare il mio messaggio, di chi è stanco dell’abbruttimento sociale e dei localismi. Se vogliamo essere più sintetici, è la resistenza dell’umanità: viviamo in un periodo storico in cui le informazioni, la cultura e i messaggi arrivano diretti, senza più mediazione. Avere coscienza della propria umanità permette di avere maggiore capacità di giudizio e di riuscire a muoversi nella giungla della comunicazione: più sai, meglio è. Ma sapere non vuol dire aver letto Joyce o Umberto Eco: anche il contadino più ignorante più essere ritenuto un sapiente se ha la coscienza della propria umanità”. Neffa è un fiume mentre parla della sua nuova fatica discografica (in uscita domani, per Pisco Music/Sony), ideale sequel di “Molto calmo” del 2013, 13 brani inediti da lui interamente scritti, arrangiati e prodotti; e sembra essere decisamente soddisfatto ed entusiasta del risultato finale, che presenta come un disco cantautorale in cui a farla da padrone sono atmosfere soul e blues: “Giovanni è un quasi-cinquantenne che vuole fare dischi per un pubblico adulto, Neffa invece è più modernista, un bambino che ama giocare con la musica ed esplorare cose nuove. Dopo ‘Molto calmo’, che ha aperto una parentesi elettronica e modernista della mia carriera, ho voluto riappropriarmi un po’ delle mie radici. Credo che questo disco abbia dentro di sé una bella naturalezza: avevo voglia di musica calda, di respirare sfumature più soul e blues rispetto a quanto proposto negli ultimi anni. Sono affascinato dalla storia della musica soul, che secondo me ha la stessa dignità della musica classica o della musica rock: non a caso gli inglesi, che sono più avanti di noi, hanno recuperato questo genere a più riprese, prima con Alicia Keys e Norah Jones e poi con Adele e Amy Winehouse”.

Neffa ha cominciato a mettere insieme i pezzi di questo nuovo lavoro nel gennaio del 2014, per concludere il tutto all’inizio della scorsa estate: “Questo disco nasce effettivamente a gennaio 2014, ma ho continuato a scrivere molto nel corso di questi mesi: l’ultimo pezzo, ‘Twit’, è arrivato solamente lo scorso giugno”, racconta il cantautore. Che, subito dopo, racconta un aneddoto particolare con protagonista Mina e una canzone contenuta all’interno di “Resistenza”, intitolata “Giorni e giorni”: “Nel 2000 realizzai una demo contenente ‘La mia signorina’ e un pezzo blues, ‘Giorni e giorni’. Un giorno incontrai Mina e le feci ascoltare i due inediti: mi fece molti complimenti per ‘La mia signorina’, a suo avviso sarebbe diventata una hit (e così fu, infatti, anche se nessuno avrebbe scommesso mezza lira su quella canzone). Dopo aver ascoltato il pezzo blues, invece, mi disse: ‘Però fa’ attenzione con il blues’, quasi a volermi dire che non ero pronto per cimentarmi con quelle sonorità. Lo scorso Natale mi trovavo in studio di registrazione e sono andato a recuperare quella canzone rimasta chiusa nel cassetto per tutti questi anni: mi sentivo finalmente pronto per incidere un pezzo blues e devo dire che il risultato finale non mi dispiace affatto”.

Nel nuovo disco di Neffa non figura nessuna collaborazione, anche se il cantautore è reduce da un anno che lo ha visto unire le sue forze con diversi colleghi, su tutti J-Ax (con il quale ha inciso il brano “Caramelle”, contenuto all’interno dell’ultimo album del rapper, “Il bello d’esser brutti”), Suor Cristina (che ha fatto il suo debutto ufficiale nel mondo della discografica con un brano scritto proprio da Neffa, “Lungo la riva”) e Nina Zilli (con la quale ha avuto una breve storia d’amore che ha portato alla nascita di diversi brani contenuti all’interno dell’ultima mossa della cantautrice piacentina, “Frasi e fumo”); proprio a proposito di Nina Zilli, il cantautore dichiara: “Da lei ho imparato parecchio e spero che anche lei abbia appreso qualcosa da me. Nina è un’artista completa, ma fa fatica ad affermare il concetto di donna che, da sola, riesce ad arrangiare e produrre un disco tutto da sé. I pezzi che abbiamo scritto insieme sono la fusione di due diverse musicalità: il suo modo ha influenzato il mio canto, e questo si sente nel mio nuovo disco”.

Per promuovere “Resistenza” Neffa partirà alla volta di un tour che, promette il cantautore, sarà diverso dai precedenti: “Mi piacerebbe andare a suonare nei teatri, vorrei creare un tipo di rapporto più interattivo e più caldo con i miei fan, riscoprire il concetto di dialogo. Se il tour teatrale ci sarà, credo che non partirà prima del 2016”, dice in chiusura Neffa.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui