Non solo “No Tav”: in Nord Dakota, da mesi, i Sioux si stanno battendo per impedire che un oleodotto venga fatto passare nel loro territorio. E hanno vinto.

Infatti, il genio militare americano ha infine bocciato il progetto, proprio in seguito alle proteste dei nativi. L’amministrazione Obama aveva bloccato la costruzione dell’oleodotto per permettere allo Us Army Corps of Engineers di esprimersi.

I nativi hanno sempre sostenuto che l’oleodotto è un enorme rischio per l’ambiente e per le falde acquifere della loro riserva: il condotto, infatti, doveva passare sotto un bacino acquifero del fiume Missouri, per collegare il Nord Dakota con il Sud Dakota e l’Iowa, fino a raggiungere la stazione di carico nell’Illinois, attraversando in tutto quattro stati.

I Sioux hanno sempre osteggiato con forza il progetto. La loro paura non riguardava solo il rischio di eventuali contaminazioni delle riserve idriche, ma anche la grave profanazione che sarebbe stata fatta delle terre sacre degli avi, quelle praterie dove generazioni di loro antenati hanno vissuto, cacciato i bisonti e trovato sepoltura.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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