Da Tito Boeri sono arrivate, questa mattina, diverse proposte e alcune riflessioni in merito all’attuale funzionamento di quell’oscura macchina chiamata “Inps” i cui ingranaggi fanno muovere contributi, previdenza e assistenza nel nostro paese.

Attraverso la “Relazione Annuale” presentata a Montecitorio, l’attuale presidente dell’Inps ha delineato i confini entro i quali ci si dovrĂ  muovere entro i prossimi anni, per evitare il collasso.

Per prima cosa, con una simulazione, Boeri ha dimostrato che la chiusura delle frontiere ai cittadini extracomunitari fino al 2040 potrebbe portare un buco di circa 38 miliardi nelle casse dell’Inps; nello specifico, ci sarebbero 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate agli immigrati “con un saldo netto negativo di 38 miliardi”. Quindi, “una manovrina in piĂą da fare ogni anno per tenere i conti sotto controllo”, ha dichiarato Boeri.

Altro punto che secondo il presidente dell’Inps è irrinunciabile è l’introduzione del salario minimo nel nostro ordinamento: “avremmo il duplice vantaggio di favorire il decentramento della contrattazione e di offrire uno zoccolo retributivo minimo per quel crescente nucleo di lavoratori che sfugge alle maglie della contrattazione”. Boeri ha affermato che “le premesse ci sono”, ricordando che il nuovo contratto di prestazione occasionale fissa una retribuzione minima oraria. “Di qui il passo è breve – ha concluso – per introdurre il salario minimo”.

Infine, in merito alla discussione sul possibile stop nel 2019 all’adeguamento dell’etĂ  pensionabile, Boeri ha affermato che “non è una misura a favore dei giovani”. I costi si “scaricherebbero sui nostri figli e sui figli dei nostri figli. Sarebbe meglio – spiega – fiscalizzare una parte dei contributi all’inizio della carriera lavorativa per chi viene assunto con un contratto stabile. Sono 5,8 milioni i pensionati italiani che nel 2016 potevano contare su un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese, il 37,5% del totale (15,5 milioni i pensionati), in calo dal 38% del 2015”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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