Silvia D’Amico si racconta e su “Fino a qui tutto bene”, racconta: “Questo film ha segnato la mia individualità di attrice. Chissà se poi le mie esperienze successive non siano arrivate anche un po’ in seguito a questa performance”.

“E’ stata un’esperienza divertente perché tutti vivevamo nello stesso appartamento. Ma è stata anche una scoperta, un’esperienza, un Erasmus condensato in un mese e cinque giorni. Abbiamo convissuto nello stesso appartamento a Pisa dove abbiamo anche girato. Ne sono successe di tutti i colori: immaginate di girare con tutta l’attrezzatura all’interno della casa che rimaneva nella stessa maniera quando finivamo le riprese”.

L’attrice parla della sua esperienza sul set di “Fino a qui tutto bene” in occasione della proiezione speciale di Gasometro 2016, una serata a cui lei ha partecipato assieme al regista Roan Johnson e al collega Alessio Vassallo. I tre hanno raccontato aneddoti ed episodi relativi al film, coinvolgendo e divertendo l’incuriosita platea.

Lo spazio di Riva Ostiense, aperto dalle 19 fino alle 4 del mattino, offrirà divertimento e cultura al grido di “Core d’Acciaio” sino al 17 settembre. Tutti gli appuntamenti, eccetto quelli teatrali, sono ad ingresso libero. L’organizzazione si avvale della direzione di Edoardo Frullini, Nico Di Crescenzo, Andrea Paolotti ed Emanuele D’Aniello per l’arte e di quella di Daniele Frullini per la musica.

Cosa ti ha portato questo film?

“E’ stata un’esperienza formativa, totalizzante, di cui ho fatto tesoro, anche per tutto quello che c’è stato fuori dal set. Abbiamo lavorato in maniera molto scanzonata, ma questo film ha segnato la mia individualità di attrice. Mi ha lasciato tanto, abbiamo anche vinto al Festival di Roma. Chissà se poi le mie esperienze successive non siano arrivate anche un po’ in seguito a questa performance”.

A brevissimo la prima puntata di Squadra Antimafia. Com’è andata quest’esperienza?

E’ stata una parte importante del mio percorso, perché mi sono rapportata all’ambiente televisivo, ambiente che conosco molto poco. Mi sono messa alla prova anche fisicamente, perché é una serie d’azione, e richiede un’ottima tenuta. E’ stato molto utile il fatto che sia stata per otto mesi, tutti i giorni, sul set: ho imparato tante cose che prima non conoscevo, o che conoscevo poco.

Ma una conduzione televisiva ti potrebbe interessare?

Sono una persona spigliata, mi piace stare a contatto con il pubblico, l’improvvisazione. Penso che il mestiere del conduttore sia molto difficile perché devi essere prontissimo sul momento. Sarebbe una bella prova, perché no?

Cosa vorresti fare e cosa non vorresti fare, nel cinema e nella tv?

Non ci sono proprio delle categorie che mi piacciono o dispiacciono. Ovviamente ci sono certi film e certi programmi tv che a mio parere non sono interessanti. Ma non mi sento di escluderli a priori.

A cura di Salvo Cagnazzo, Ufficio Stampa Ars Media Group

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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