Un ragazzo di 16 anni è stato ucciso e un altro è ricoverato in terapia intensiva dopo una sparatoria nella ‘Chop zone’ di Seattle la zona vicino al Congresso occupata dai manifestanti che protestano per la morte di George Floyd.

Si tratta della quarta sparatoria negli ultimi dieci giorni in quella che era al’inizio una zona presidiata da manifestanti pacifici ma si è trasformata in una terra di nessuno.

La zona ‘Capitol Hill Occupied Protest’ autogestita dai manifestanti è stata creata sulla scia dell’uccisione dell’afroamericano Floyd, morto durante un arresto a Minneapolis, in cui il 25 maggio un poliziotto bianco gli ha premuto il collo a terra con un ginocchio per otto minuti. In una strada, i manifestanti hanno creato un enorme murale che riporta il nome del movimento, ‘Black Lives Matter’. Essendo le proteste, ormai diffuse livello nazionale e internazionale, contro il razzismo sistemico e la brutalità della polizia, la sicurezza della zona è gestita in autonomia dai manifestanti.

La zona era stata occupata da centinaia di dimostranti pacifici, ma negli ultimi 10 giorni vi si sono verificate quattro sparatorie. Nella prima, il 20 giugno, un 19enne è stato ucciso e un 33enne ferito.

Il giorno successivo, un 17enne è stato ferito, così come lo è stata due giorni dopo un’altra persona. A seguito dei ripetuti episodi di violenza le autorità locali hanno dichiarato di valutare lo smantellamento della zona Chop e riaprire la stazione di polizia. La direttrice del Seattle Police Department, Carmen Best, ha accusato dimostranti e abitanti di “non essere collaborativi con le nostre richieste di aiuto” e ha descritto l’area come “non sicura, per nessuno”.

Nel frattempo si sollevano da varie parti dello spettro politico richieste di dimissioni nei confronti della sindaca Jenny Durkan, accusata di aver gestito male la situazione. Secondo i media locali la zona Chop è pacifica e tranquilla di giorno, con volontari che distribuiscono cibo gratuitamente e gente che si rilassa nei parchi, dove è stato anche creato un giardino comunitario. Di notte, tuttavia, la tensione sale quando i dimostranti marciano e persone armate controllano le strade.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui