Denis Bergamini, all’anagrafe Donato, è nato ad Argenta (Ferrara) il 18 settembre 1962 e deceduto a Roseto Capo Spulico (Cosenza) il 18 novembre 1989. Centrocampista nel pianeta del calcio minore, ebbe la sua migliore stagione professionistica nelle fila del Cosenza con il quale ottenne la promozione in serie B nel campionato 1987-1988.

Chiusa l’indagine, dopo trentadue anni, è arrivato il rinvio a giudizio per l’ex fidanzata Isabella Internò con l’accusa di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per la morte del calciatore del Cosenza. Il giocatore fu trovato senza vita il 18 novembre 1989. Per anni, tra corsi e ricorsi nelle aule giudiziarie, fu sostenuta la tesi del suicidio. La prima udienza del processo, dopo la svolta nelle indagini, si terrà presumibilmente a fine ottobre. La morte di Bergamini fu da subito avvolta da una coltre di sospetti. Il calciatore del Cosenza, come si ricorda, fu trovato senza vita davanti alle ruote di un camion sulla statale 106 Jonica. Il calciatore si sarebbe gettato sotto un grosso automezzo in corsa.

La ricostruzione del caso è stata da sempre costellata di menzogne, depistaggi, ma anche di reperti scomparsi e di capovolgenti di fronte nelle aule giudiziarie. Una superperizia certificò la morte di Bergamini per soffocamento; mentre una prima autopsia ribaltò la ricostruzione dei fatti forniti dalla fidanzata e dal camionista. Diverse prove sparirono nel nulla, come una nota di servizio dei carabinieri sulle vetture fermate quella sera sulla strada dove avvenne il “presunto” incidente. Così come la scatola dentro la quale vi erano i vestiti indossati da Bergamini nel momento del decesso.

Al giallo della morte del calciatore si aggiunse quella dei due compagni del Cosenza che di ritorno in Calabria dopo l’ultima partita di quella stagione, a Trieste, morirono in un incidente stradale sulla Statale Jonica, nella zona dove era stato ritrovato il corpo di Denis. Oggi l’attesa svolta. Il gup di Castrovillari ha accolto la richiesta del pm e ha rinviato a giudizio Isabella Internò, all’epoca fidanzata del giocatore. La donna 52enne è accusata di concorso in omicidio aggravato. Secondo l’ipotesi dell’accusa, la donna avrebbe voluto punire il calciatore per la rottura della loro relazione. Dopo averlo narcotizzato e soffocato, si sarebbe fatta aiutare da altre persone, al momento non ancora identificate, per realizzare la messa in scena del suicidio. Tesi cui la famiglia Bergamini, i tifosi e le persone che lo conoscevano molto bene non hanno mai creduto. 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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