IL PD arriva ovunque c’è qualcuno disponibile a diffamare il Governo!
Questa volta il “relatore” è un prete, anzi un parroco, Don Massimo Biancalani, che nella sua “prosaica omelia” nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Vicofaro (Pistoia) è riuscito ad inserire tra le righe della Bibbia, il Libro dei Libri, il “fascismo” per lanciare una vera e propria accusa alla Premier Giorgia Meloni, accusandola appunto di “fascismo”! Ma non si è limitato al “dire” ha anche scritto le sue “maldicenze” sui “foglietti delle preghiere” a mano dei fedeli presenti e poi pubblicate su Facebook.
Proponiamo quanto ha scritto lo zelante parroco: “Cari amici, è stato fuorviante il dibattito protrattosi per giorni e giorni sul fascismo della signora Meloni, esso non consiste nel beneplacito al saluto romano, ma nella cultura fascista che la determina nella sua azione di governo. Se ne possono fare solo alcuni esempi“.
Nella “guida per la Messa”, questo “parroco” contestata anche la parola “Nazione” che la Meloni predilige al posto di Repubblica e afferma che secondo la Costituzione: “L’Italia, secondo la Costituzione, è una Repubblica. Non è una Nazione. Ed è la Repubblica, cioè il diritto, a fare il cittadino. Altrimenti si fa lo Stato etnico e se arrivano altri si grida alla sostituzione etnica, si sogna il blocco navale, si chiudono i porti oppure, arrivati, li si imprigiona, li si segrega e li si deporta. Fuori dalla vista e fuori dai confini. In Albania o in Tunisia, magari a pagamento“.
Non trascura neanche , sempre nel foglietto la posizione favorevole della Premier dinanzi all’ipotesi dell’elezione diretta del presidente del Consiglio affermando: “L’elezione diretta di un presidente del Consiglio, la madre per Meloni di tutte le riforme, lo rende non ricattabile non può infirmarne il potere né un Parlamento, né un presidente della Repubblica. Né, fin quando non lo chiami alle urne, l’elettorato. E questo è fascismo“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
