Per le Elezioni 2024 la nuova legislatura beneficerà di ben 15 seggi aggiuntivi agli attuali passando da 705 a 720, se in parte la loro assegnazione “politica” sarà frutto delle votazioni dei cittadini degli Stati Membri, quella “geografica” è già stata definita senza possibilità di appello alcuno.

Come era prevedibile i beneficiari primari sono la Francia, la Spagna e i Paesi Bassi, che avranno due seggi in più a testa.

La delegazione italiana resterà al palo. Ovvero manterrà gli attuali 76 seggi, in quanto tale assegnazione è legata all’andamento demografico e l’Italia, data la crisi delle nascite, si trova subire una “defaillance” del proprio peso all’interno dell’assemblea di Strasburgo, mentre altri Stati, Belgio, Danimarca, Irlanda, Lettonia, Austria, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia guadagnano un seggio e vedranno aumentare la loro rappresentanza nell’Eurocamera.

 Oggi, mercoledì 13 settembre, il Parlamento europeo confermerà tale ripartizione, anche se discostante di 4 seggi da quanto concordato il giugno scorso.

darà il suo via libera alla nuova ripartizione, anche se la proposta finale è diversa rispetto a quella avanzata dagli stessi eurodeputati nel giugno scorso.

Con tale nuova distribuzione dei seggi troviamo La Germania al 1mo posto con 96 seggi, la Francia al 2do posto con 81 seggi, avvantaggiandosi sull’Italia ferma a 76 e quasi raggiunta dalla Spagna con 61 seggi.

Sandro Gozi, relatore del rapporto sulla composizione del Parlamento Europeo, ed eletto, non a caso in Francia, ha affermato: “Con l’aumento di 15 seggi nel prossimo Parlamento europeo garantiamo una rappresentanza più giusta ed equa dei cittadini, che rifletterà i cambiamenti demografici negli Stati membri. Una modifica necessaria per il rispetto dei Trattati. Il gruppo Renew Europe accoglie con favore anche l’assegnazione di seggi aggiuntivi a Francia, Belgio e Polonia, per i quali ci siamo battuti fin dall’inizio dei negoziati. Tuttavia, come Parlamento europeo avevamo fissato una chiara priorità politica: riservare 28 seggi ai candidati eletti attraverso liste transnazionali. L’eliminazione di questo paragrafo è un errore politico e giuridico. Direi addirittura che sembra una provocazione inutile e miope”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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