Secondo il Consiglio supremo per le elezioni (Ysk) saranno almeno un milione i cittadini terremotati che non riusciranno a votare domani, un dato che da solo racconta uno dei temi più caldi di queste elezioni. Nel sisma del 6 febbraio sono morte più 50mila persone, e alcune delle zone più colpite sono considerate roccaforti dell’elettorato di Recep Tayyip Erdogan. Anche per questo motivo, secondo molti analisti, il leader da 20 anni (10 da primo ministro e 10 da presidente), sarebbe per la prima volta indietro nei sondaggi. Erdogan è stato duramente criticato per la gestione del post-terremoto e lo scontento tra la popolazione sembra diffuso.

Ma l’esito non è affatto scontato. Dei 64 milioni di cittadini turchi alle urne, più della metà sono donne, e circa 5 milioni sono nuovi elettori. Questi ultimi potrebbero essere l’ago della bilancia verso il cambiamento e l’ammodernamento del Paese.

Alle tv turche, in diretta, oggi Erdogan ha detto che è arrivato in modo democratico a guidare il Paese, e in modo democratico ne lascerà la guida se perderà le elezioni. Intanto lo sfidante, Kemal Kiliçdaroglu, ha detto ai suoi elettori di evitare manifestazioni di piazza e festeggiamenti in caso di una vittoria, questo perché si temono ritorsioni della polizia e violenze di piazza.

Intanto stamane è stato arrestato Kemal Ozkiraz, fondatore dell’istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto una sconfitta alle elezioni del presidente Erdogan (qui sotto il tweet fissato in apertura del suo profilo Twitter). Ozkiraz è stato fermato con altre 17 persone a seguito della denuncia del Presidente del Country Party, Muharrem İnce, perché avrebbe ottenuto e diffuso illegalmente dati personali, violando la riservatezza della vita privata del candidato che si è ritirato giovedì dalla corsa alle presidenziali.

Si vota dalle 8 alle 17, solo la Commissione dell’Ysk potrà diffondere risultati ufficiali dalle 21, mentre dalle 18 cominceranno a esserci i primi dati. Se nessun candidato alla presidenza otterrà più del 50% dei voti, domenica 28 maggio si terrà il ballottaggio tra i due più votati. I candidati in questa tornata elettorale sono rimasti in tre: Erdogan, Kemal Kilicdaroglu e Sinan Ogan.

La Commissione elettorale turca ha reso noto di non voler annullare i voti espressi all’estero per il leader centrista Muharremm Ince, che ha ritirato la propria candidatura. I seggi esteri infatti si erano aperti il 27 maggio e si sono chiusi il 9 maggio, con il nome di Ince ancora regolarmente sulla scheda.

A cura di Televideo – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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