Mercati delle materie prime di nuovo in forte tensione dopo la guerra in Israele. Continua a salire ancora il prezzo del gas, che oggi super i 48 euro e mezzo al megawattora – un aumento del 10,7% rispetto a ieri, di quasi il 25% in una settimana. Ripiega leggermente invece il prezzo del grezzo, dopo il balzo di ieri, con il Brent dui nuovo sotto gli 88 dollari al barile; operatori in attesa di capire se il conflitto in corso si allargherà in qualche forma a tutto il quadrante mediorientale e se l’Iran acquisirà un ruolo attivo.

Scenario decisamente diverso per i mercati azionari, oggi in netto rimbalzo. Milano è la migliore a +2,30%; spinta dal settore della salute e dalle telecomunicazioni; guadagni intorno ai 2 punti percentuali anche per le altre piazze principali. Accelerano al rialzo dopo un avvio prudente anche i listini americani – +0,7% per il Dow Jones, +1,15% per il Nasdaq -dopo le parole del presidente della Federal Reserve di Atlanta Bostic che dice che un nuovo rialzo dei tassi d’interesse non gli sembra necessario.

Cala la tensione anche sui mercati valutari, con l’euro in recupero sul dollaro a quota 1,0590, e sul debito sovrano, con spread in calo a 196 punti base e rendimento sul decennale italiano al 4,74%.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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