“Col piano che dobbiamo presentare dentro lo schema macro del Recovery Fund, possiamo provare a dare un messaggio ancora più forte nella direzione della chiusura definitiva dei tagli al Sevizio sanitario nazionale. Quello che proveremo a proporre, prima di tutto, è una svolta di carattere culturale, un vero e proprio cambio di paradigma nella tutela della salute, vista non più come un costo, una merce o una generica spesa corrente, ma un investimento fondamentale per il benessere dell’individuo e per il futuro delle nostre comunità” ha poi sottolineato Speranza.

“La mia opinione à di non presentare un piano per l’emergenza- ha proseguito Speranza- ma un vero e proprio progetto di riforma e investimenti per la sanità del prossimo decennio. Abbiamo una grande opportunità, di tenere insieme riforme e investimenti”.

“Rafforzare modello cure domiciliari”
“Il modello che mi interessa rafforzare è quello dell’assistenza domiciliare, cioè la casa come prima luogo di cura” e “il mio obiettivo è portare l’Italia a essere il primo paese in Europa per le cure a domicilio” ha poi spiegato il ministro. Per investire in questo campo, ha precisato, “non abbiamo aspettato il Recovery Fund. Nel decreto rilancio, c’è stato un investimento significativo che ci permetterà di passare dal 4%di assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni al 6,7%, a fronte di una media Ocse del 6%”. Oggi, ha concluso, “i modelli più avanzati sono Germania e Svezia, che sono intorno al 9%. Il nostro obiettivo dovrebbe essere far arrivare l’Italia almeno al 10%”.

A cura di Silvia Camerini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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