Il campo di San Pietro non era ancora esistente, quello che tutti noi giovani sognavamo con l’erba addolcita come la “Fiorita“. Allora le scelte obbligate erano due. O giocavi fra i sassi della strada e tornavi a casa con le ginocchia insanguinate, oppure optavi per il cortile di casa con manto cementizio liscio e i birilli da bocce a far da pali e limitavi i danni alle gambe e lasciavi nella valigetta pronto soccorso alcol e cerotti.

Un giorno (1975) chiesi a mio padre (avevo 15 anni) se era possibile avere l’erba tagliata del campo del Cesena dove Cecca-Cecca da buon visionario supertifoso ci passava ore intere per sognare alla grande durante il suo pisolino.

Il mio desiderio venne soddisfatto quando vidi arrivare il babbo con due sacchi ricolmi che il massaggiatore Babbi autorizzò.

Io e Sebastiano (lui aveva 11 anni) insieme ad altri amici di quartiere spargemmo l’erba (quasi pagliuzza) sopra il cemento per attutire i colpi e le ricadute (Battisti illumina sempre) e iniziammo a giro a dare seguito a un torneo di calcio con una ventina di ragazzini (come se fosse già allora calcio a cinque). In premio, alla squadra vincitrice, una dozzina di ghiaccioli colorati e una gazzosa a testa!

Sebastiano risultò quasi imbattibile, prese solo un gol alla fine della giostra e si dimostrò all’altezza di ciò che sarebbe diventato nel tempo. Era un giovane umanamente sincero, sportivamente leale e antagonista nello stesso tempo ed inoltre ci superava già allora per le sue lunghe braccia e la sua altezza che superava la rete di casa al confine della parrocchia.

Con lui ci si divertiva sempre e le giornate scorrevano via velocemente insieme a tanti sogni nel cassetto… Sono stati bei tempi… Ogni tanto li ricordiamo…

Oggi ha distanza di tanti anni, dopo le sue dichiarazioni pubbliche (che ho ascoltato e letto) sul Cesena FC, le scelte dei presidenti, il modus operandi di Massimo Agostini, del mister Domenico Toscano, sono sicuro che Sebastiano non abbia distorto la verità dei fatti.

Probabilmente nemmeno Sebastiano ci ha capito qualcosa su un panorama societario costruito con nodi difficili da sciogliere.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Vittorio Calbucci

 

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui