La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio due delle tre figlie di Laura Ziliani, 55enne ex vigilessa a Temù e ora dipendente comunale a Roncadelle, scomparsa l’otto maggio a Temù, paese della Vallecamonica.

Un’ipotesi di reato – riferiscono fonti investigative – da approfondire, formalizzata anche per garantire le indagate e allo scopo di consentire il compimento delle attività di indagine di natura tecnica, che diversamente non potrebbero essere svolte.

La donna era uscita di casa per una passeggiata in montagna e non era più tornata. Venne ripresa da una telecamera in paese è un testimone raccontò di averla incrociata su un sentiero. Dalle prime ricerche era stato recuperato il suo cellulare, rimasto in garage. Da quel giorno e per una decina di giorni senza sosta erano state mobilitate centinaia di persone, tra tecnici e volontari, purtroppo senza successo. Dopo il primo stop le ricerche erano riprese a seguito del ritrovamento di una scarpa. Ma solo quello e nulla più.

Secondo il Giornale di Brescia, che ne dà notizia, sarebbero state alcune incongruenze nel racconto di due figlie – la maggiore e la minore – a far scattare l’iscrizione nel registro degli indagati delle due ragazze e il sequestro dell’abitazione di Temù dove la donna si trasferiva non appena poteva. La terza figlia della donna è affetta da una grave forma di autismo. Laura Ziliani era vedova dal 2012 quando il marito morì travolto da una valanga.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Leggo

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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